Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
Advertisement
  • Il Papa durante la preghiera dell'Angelus

    Papa: "Guerra e terrorismo sono sempre una sconfitta"

    Dopo la recita dell'Angelus di domenica 8 ottobre 2023 il Papa ha espresso tutta la sua vicinanza alla popolazione vittima del conflitto in Medio Oriente, dopo i recenti fatti di questi giorni in Israels. "Seguo con apprensione e dolore quanto sta avvenendo in Israele, dove la violenza è esplosa ancora più ferocemente provocando centinaia di morti e feriti", ha detto il Pontefice Fall'Angelus. "Gli attacchi di armi si fermino, per favore - ha aggiunto -, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla morte di tanti innocenti". "La guerra è una sconfitta, è sempre una sconfitta - ha sottolineato il Pontefice -. Preghiamo perché ci sia la pace in Israele e in Palestina".

    Un pensiero che  il Papa aveva espresso prima della recita dell'Angelus con le parole:"Alla radice dei conflitti c'è sempre ingratitudine e pensieri avidi", "l'ingratitudine alimenta l'avidita'", "l'ingratitudine genera violenza, mentre un semplice 'grazie' può riportare la pace!".

    Il Vangelo

    Il Pontefice, commentando le parole evangeliche di questa domenica che propongono la parabola dei contadini omicidi, rimarca che "quando l'uomo si illude di farsi da sé e dimentica la gratitudine, dimentica la realtà fondamentale della vita: che il bene viene dalla grazia di Dio, dal suo dono gratuito".

    "Quando si scorda questo, si finisce col vivere la propria condizione e il proprio limite non più con la gioia di sentirsi amati e salvati, ma con la triste illusione di non aver bisogno né di amore, né di salvezza. Si smette di lasciarsi voler bene e ci si ritrova prigionieri della propria avidità del bisogno di avere qualcosa in più degli altri, del voler emergere sugli altri", aggiunge. "E' brutto questo processo e succede anche a noi", ha continuato esprimendo un ulteriore pensiero non contenuto nel testo originario che aveva preparato. "Da qui - spiega Francesco - provengono tante insoddisfazioni e recriminazioni, tante incomprensioni e invidie; e, spinti dal rancore, si può precipitare nel vortice della violenza. Sì, cari fratelli e sorelle, l'ingratitudine genera violenza, ci toglie la pace e ci fa urlare", "mentre un semplice 'grazie' può riportare la pace!".

    Fonte:agenzie/red

    News correlate

    Il Papa: i cristiani perseguitati, testimoni di verità, giustizia e speranza

    All'Angelus, il Papa invita a non lasciarsi vincere dalla paura di fronte a conflitti, calamità e persecuzioni. Ricorda che la persecuzione dei cristiani "non accade solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, cioè attraverso la menzogna e la manipolazione ideologica".

    Il Papa: i morti in guerra si onorano con il cessate il fuoco e con l’impegno per la pace

    Nel giorno della Dedicazione della Basilica Lateranense, il Papa all’Angelus invita ad allargare lo sguardo: da quello artistico a quello spirituale per meglio cogliere il mistero della Chiesa. Al termine dell’Angelus, il Papa ringrazia quanti si spendono per costruire la pace nei Paesi che vivono crescenti ostilità.

    Leone XIV riceve Mahmoud Abbas: stop al conflitto a Gaza e soluzione dei due Stati

    Prima udienza tra il Papa e il presidente dello Stato di Palestina nel Palazzo Apostolico vaticano. Ribadita l’urgenza di prestare soccorso alla popolazione civile di Gaza. Poi il ricordo del 10° anniversario dell’Accordo Globale tra Santa Sede e Stato di Palestina, siglato nel giugno 2015.

    Il Papa all'Angelus nel giorno dei defunti: "Dio non perde nessuno"

    "La preoccupazione di Dio di non perdere nessuno, infatti, la conosciamo dall'interno ogni volta che la morte sembra farci perdere per sempre una voce, un volto, un mondo intero", ha detto Leone. Visitare i cimiteri è un gesto che "interrompe la frenesia del fare". Appelli per Sudan e Tanzania.

    Il Papa: nel mondo che soffre per le guerre diventiamo costruttori di fraternità

    Prima dell'Angelus, Leone XIV ricorda la “grande festa” a cui la famiglia umana è destinata, in contrasto con i drammi sofferti oggi in tutto il mondo e rivolge il suo saluto alla delegazione della Chiesa d’Inghilterra, a Roma per la proclamazione a Dottore della Chiesa di Newman.

    Leone XIV: con umiltà e coraggio affidiamo i nostri errori alla misericordia di Dio

    All’Angelus il Pontefice si sofferma sul Vangelo del giorno, che narra la parabola del fariseo e del pubblicano in preghiera nel Tempio. Il primo esalta i suoi meriti, ma nasconde i suoi veri peccati, il secondo, invece, si presenta con coraggio al Signore per com’è.

    News più lette