Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
Advertisement
  • Card. Pietro Parolin

    Parolin: la mia presenza in Ucraina, portare “dal vivo” la vicinanza del Papa

    Continuano oggi impegni e incontri del cardinale segretario di Stato nel Paese est europeo. Ieri la visita alla sede dell’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halych, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk: il ruolo della Chiesa deve essere profetico, convocare una grande preghiera per la pace.
    La prossimità mille volte dimostrata dal Papa, dalla finestra dell’Angelus alle tante “finestre” delle udienze pubbliche, diventa una prossimità “dal vivo”. Il cardinale Pietro Parolin la definisce così al termine della giornata di ieri, 21 luglio, dedicata a uno dei momenti centrali della visita che il segretario di Stato sta compiendo in Ucraina. Visita che lo aveva visto al mattino presiedere la Messa al santuario mariano di Berdychiv per poi spostarsi nel pomeriggio all’arcivescovado maggiore di Kyiv-Halych, dove risiede il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk.

    Dal Papa “grandissima vicinanza”

    Nella circostanza il porporato ha voluto riaffermare il senso della sua visita in un Paese che cerca in una fede resiliente la forza di affrontare il dramma di ogni giorno. “Il messaggio che ho portato del Papa è quello della vicinanza. Il Papa l'ha espressa in tantissimi modi in questi anni”, con “quell'aggettivo che vogliamo usare, ‘la martoriata Ucraina’. Il Papa ha manifestato fin dall'inizio una grandissima vicinanza, una grandissima partecipazione al dolore e la sofferenza di questo popolo”. La mia presenza, ha sottolineato il cardinale Parolin, “aggiunge qualche cosa diciamo ‘dal vivo’ a questa presenza del Papa, che condivide il dolore ma soprattutto vorrebbe poter aiutare ad aprire” strade per la “soluzione di questa guerra”.

    Speranza in Dio

    Stamattina (ieri - ndr), ha ricordato il segretario di Stato, “dicevo nell'omelia che il ruolo della Chiesa deve essere un ruolo profetico, secondo l'immagine del profeta Elia. Convocare una grande preghiera per la pace, a partire dalla convinzione che tutto è possibile a Dio e che, anche se le nostre speranze sono speranze sempre finite e limitate, noi sappiamo che Dio è più grande di noi stessi, del nostro cuore e delle nostre possibilità”.

    Una costruzione che avanza

    Il porporato ha anche condiviso un ricordo, tanto più significativo se rapportato allo scenario di distruzione che l’Ucraina soffre da due anni e mezzo. Parlando della sede dell'arcivescovo maggiore, ha detto di aver notato “i grandi progressi” compiuti da quando l’aveva visitata nel 2016. All’epoca la struttura era ancora molto agli inizi e anche “se adesso non è completata, però - ha rilevato il cardinale Parolin - sono stati fatti notevoli progressi e molte parti, soprattutto la chiesa, è andata molto avanti. Sono contento di vedere queste cose”.

    (Vatican News)

    News correlate

    Guerra in Ucraina: il cardinale Zuppi elogia l'impegno di Trump per la pace

    L'iniziativa del presidente americano avrebbe "smosso molte cose", ha dichiarato il presidente dei vescovi italiani in un'intervista al media tedesco "Spiegel". Il porporato - inviato nel 2023 da Francesco per tentare di aprire un dialogo tra le parti - ha anche parlato del lavoro del Vaticano.

    Armenia, la fede di un popolo scolpita nella pietra e nei cuori

    Un viaggio nella prima nazione ad aver abbracciato ufficialmente il cristianesimo rivela una fede scolpita nell’anima del popolo: dalle croci khachkar a Echmiadzin, dall’Ararat simbolo perduto al Matenadaran custode di manoscritti, fino alla memoria del genocidio. Lingua, religione e alfabeto restano i pilastri di un’identità che resiste.

    COMMENTO

    La realtà del Nagorno-Karabakh: la croce nel silenzio delle montagne

    Il Nagorno-Karabakh, storica terra armena, oggi è svuotato dei suoi abitanti dopo l’offensiva azera del 2023 che ha causato l’esodo di 120.000 armeni. Murales, preghiere e silenzi testimoniano un dolore profondo. L’accordo di pace non menziona l’esilio, lasciando aperta la ferita di un popolo.

    Ashotsk, l’ospedale nella steppa voluto da San Giovanni Paolo II nella missione di Padre Mario

    Un ospedale nato dopo il terremoto del 1988 ad Ashotsk, nel nord dell’Armenia, è oggi punto di riferimento per villaggi isolati. Guidato da oltre 35 anni da Padre Mario Cuccarollo, religioso camilliano vicentino, unisce cure mediche e attenzione umana in una terra povera e segnata da gelo e isolamento.

    Ucraina: Chiese cristiane e organizzazioni religiose rispondono a Putin, “strumentalizza la religione"

    Le Chiese cristiane e le organizzazioni religiose ucraine rispondono in una Dichiarazione alle richieste presentate da Putin a Trump durante l’incontro in Alaska circa il riconoscimento, in Ucraina, della chiesa ortodossa russa.

    Parolin: in Ucraina per portare la vicinanza del Papa e pregare per la pace

    Il segretario di Stato arrivato nel Paese est-europeo, dove il 21 luglio presiederà la celebrazione conclusiva del pellegrinaggio dei cattolici di rito latino nel Santuario mariano di Berdychiv. Un viaggio all’insegna della preghiera, dice ai media vaticani, e della speranza “che si possano trovare cammini per una rapida conclusione del conflitto”.

    News più lette