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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
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  • Papa Giovanni Paolo I

    Prete saggio, vescovo umile, sale agli altari il «Papa del sorriso»

    di Silvia Guggiari

    The september Pope, il «Papa di settembre», così era stato definito dalla stampa straniera Giovanni Paolo I, salito al soglio pietrino il 26 agosto 1978 e rimastovi solamente per 33 giorni, fino alla morte improvvisa avvenuta il 28 settembre dello stesso anno. Lavoratore generoso dedito al suo ministero; un buon comunicatore e un uomo di semplicità evangelica, di grande umanità e vasta cultura: tutte qualità racchiuse in questo Pontefice che domenica 4 settembre è stato proclamato Beato.

    Un percorso, quello che ha portato Luciani agli altari, lungo e articolato, iniziato nel 2003, a ben 25 anni dalla morte, e segnato da diverse tappe che nel tempo hanno consentito di approfondire e scoprire la figura di questo Papa, immagine viva della Chiesa post Concilio. Dallo studio delle carte, dei testi inediti e dell’inventario di tutte le pubblicazioni firmate o attribuite a Luciani, indagine che ha interessato più di 70 archivi in diverse località italiane, all’apertura della Fondazione vaticana a suo nome, istituita da Papa Francesco nel 2020 per approfondire il pensiero e gli insegnamenti di Luciani, fino alla proclamazione del miracolo riconosciuto nella guarigione straordinaria di una bambina con gravi problemi neurologici avvenuta per intercessione di Giovanni Paolo I nel 2011 in Argentina, nella diocesi di Buenos Aires. Postulatore della causa il cardinale Beniamino Stella, prefetto emerito della Congregazione per il Clero e originario della Diocesi di Vittorio Veneto, che ha avuto come vescovo Albino Luciani dal 1959 al 1969, affiancato in questo lungo percorso dalla giornalista Stefania Falasca, vicepresidente della Fondazione Luciani e coordinatrice del Comitato scientifico, nonché vicepostulatrice della causa di canonizzazione.
    Ma qual era la Chiesa promossa da Luciani prima da vescovo e poi da Pontefice? «L’immagine della Chiesa che nutriva Giovanni Paolo I – come ha dichiarato la Falasca – è quella del Discorso delle Beatitudini, dei poveri di spirito. Una Chiesa vicina al dolore delle genti, non autoreferenziale che affonda le radici in quel mai dimenticato tesoro di una Chiesa antichissima, senza trionfi mondani, vicina all’insegnamento dei grandi Padri e alla quale era risalito il Concilio».

    Una testimone dal Ticino

    In Ticino è presente un folto gruppo originario del Veneto che saltuariamente si ritrova in preghiera; tra di essi vi è anche suor Letizia, originaria di Belluno, oggi 89enne, che da tempo vive nella casa di riposo del Carmelo Santa Teresa a Brione sopra Minusio dedicata alle suore anziane. Di Papa Luciani conserva due ricordi ancora molto nitidi: il primo risale al 26 giugno 1966, quando il futuro Giovanni Paolo I si recò nel suo paese per celebrare l’ordinazione del fratello di suor Letizia, don Egidio. «Al termine della cerimonia, Luciani si fermò con la nostra numerosa famiglia a festeggiare. Fu davvero un bel momento di gioia». La seconda immagine risale alla notte della morte: «ricordo bene– racconta suor Letizia – che quella sera andai a dormire senza recitare il Rosario. Ero troppo stanca. Nel sonno sognai Luciani che mi confidava quanto fosse faticoso fare il Papa. La mattina una consorella mi avvisò della sua morte improvvisa. Era un Papa buono, amato dalla gente».

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