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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Don Luigi Verdi (a destra) con don Marco Dania

    Ripartire dall'amore per "rimpastare" tutta la vita: così don Verdi durante l'incontro a Besso

    Se ne sono andati con un sorriso sulle labbra ed una guancia su cui una carezza con l’olio nardo ha lasciato il suo profumo, le tantissime persone che lunedì sera sono accorse ad ascoltare don Luigi Verdi, nella sala parrocchiale della Chiesa di San Nicolao, a Besso.

    Non solo parole, dunque, quelle che Don Luigi Verdi, prete della Fraternità di Romena, in Toscana, ha lasciato ai presenti nel corso di quella che ha voluto chiamare “veglia”, più che incontro. Una sorta di abbraccio collettivo fatto di parole, musica, silenzio, e infine da questa carezza per cui le persone si sono messe in fila, per farsi regalare da due innamorati – le persone che don Gigi più ama, insieme ai bambini- questo gesto concreto: tenero e intimo al contempo. Una serata sicuramente speciale, inframmezzata da momenti musicali e stralci di film tratti da “La strada “ di Fellini o “Il monello” di Chaplin che hanno dato forza al discorso di don Luigi. “Amore”, “perdono” “fedeltà”, ma anche “ferite”, paure” “dolore”: le parole-cardine del discorso del prete toscano. “Tutti ci portiamo dentro le nostre ferite, i nostri dolori. Fermati. Fai un passo indietro e guarda. Tutto quello che cerchiamo è dall’altra parte della paura”.

    Pillole di saggezza distillate da una vita partita male, tutta in salita: vissuta da Gigi in seno ad una famiglia difficile, tanti figli, pochi soldi, e l’autorità di un padre-padrone che l’alcol rendeva violento. Eppure questa ferita è diventata la sua forza. Da questa, ha trovato la spinta per cercare e trovare Dio. Un Dio impastato di vita, di lacrime, di sofferenza guardata in faccia con la certezza che c’è altro, oltre il dolore e la paura. “Siamo tutti troppo ricchi. Di parole, di cose. Non ci basta più nulla. Non un amore, non un tramonto, non un figlio che nasce”. E di fronte alle tante situazioni con cui don Luigi viene quotidianamente in contatto nella sua pieve in Toscana, attraverso le tante persone che vanno a trovarlo per cercare un aiuto per ripartire dopo un lutto, un abbandono, una “caduta”, don Luigi riparte dai fondamentali. Sostanzialmente, dall’amore. Un amore che come nel giardino dell’Eden, va “custodito e coltivato” e allora diventa “capace di rimpastare tutta la vita e di ributtarla in avanti”. “Fattelo bastare; questo amore!” conclude don Luigi: “In lui c’è tutto quello che ti serve”.

    Leggi anche: Don Verdi a Besso il 21 ottobre: «La bellezza è trasformare le ferite in una benedizione»

    (red)

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