Da Tokyo a Huancayo (Perù), dall’Aquila a Corocoro (Bolivia), da Baghdad a Città del Messico, passando per Pakistan, Polonia, Madagascar e, naturalmente, Italia. I veri Mondiali si disputano in Vaticano a suon di selfie, striscioni, bandiere e buste di regali, alle visite cosiddette «di calore» ai 14 nuovi cardinali creati da Francesco nel Concistoro di ieri pomeriggio nella Basilica di San Pietro.
Di ritorno dalla visita al “Mater Ecclesiae”, la residenza vaticana di Benedetto XVI per un saluto e una preghiera con il Papa emerito, le nuove porpore si sono distribuite tra il Palazzo Apostolico (i tre curiali Ladaria, Becciu e Krajewski) e l’Aula Paolo VI (nell’atrio gli ultraottantenni, il pakistano Coutts e l’iracheno Sako, tutto il resto nell’aula dove il Papa celebra le udienze), circondate da fedeli, amici, parenti e conterranei.
O anche di dipendenti degli uffici come nel caso del cardinale Angelo De Donatis, vicario di Roma, la cui foltissima fila (c’è anche chi ha aspettato una mezz’oretta per un saluto) era composta soprattutto da preti - di cui il neo cardinale era ed è padre spirituale - molti dei quali impiegati nel Vicariato. Lui, «don Angelo», li ha salutati tutti, sorridendo e scattandosi foto e dicendosi «contento» ad ognuno che domandava cosa provasse.
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