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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (14 dicembre 2025)
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  • Via crucis con papa Francesco al Colosseo

    Torna il sereno tra l'ambasciatore ucraino e la Santa Sede

    Torna il sereno tra Kiev e il Vaticano. Nei giorni scorsi erano arrivate le proteste dell’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, contrario ad alcune scelte degli organizzatori della via Crucis al Colosseo per la tredicesima stazione celebrata venerdì Santo, la tappa in cui la croce è stata sorretta da una donna ucraina e una russa, in segno di riconciliazione tra i due popoli. Il diplomatico ucraino ha espresso oggi «apprezzamento per i cambiamenti nella Via Crucis di ieri, dopo le richieste dell’Ucraina». In particolare gli organizzatori hanno accolto la richiesta ucraina e omesso il testo della stazione, lasciando che le due donne portassero, in silenzio, la croce.

    Inizialmente la meditazione conteneva dei passaggi che facevano riferimento alla «morte intorno», alla «vita che sembra perdere di valore», e al repentino cambio di tutto quello che circonda l’essere umano, «l’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie». Nella mediazione originaria veniva fatta menzione anche di «lacrime ormai finite» e della «rabbia che ha lasciato il passo alla rassegnazione», per poi ricollegarsi all’originale testo evangelico: «Signore dove sei? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, a essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare». Questa parte della meditazione è stata rimossa dalla Via Crucis, per lasciare invece spazio al silenzio. Un passo indietro, per andare incontro alle richieste di Kiev, che il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, ha spiegato in questi termini: «Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel cuore preghi per la pace nel mondo».

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