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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 dicembre 2025)
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  • Mons. Alain de Raemy

    Si apre in Diocesi il Giubileo. Mons. de Raemy: "Momento da vivere insieme"

    di Laura Quadri

    «La parola stessa “Giubileo” lo dice: è giubilo quindi una gioia, il rallegrarsi del fatto che Dio esiste e che ci ha dato prova del suo amore in Gesù Cristo. È inoltre una letizia per ragioni di fede, fede che ha la possibilità di essere rinvigorita da un tempo speciale», spiega mons. Alain de Raemy che incontro nella chiesa giubilare del Bellinzonese, la Madonna delle Grazie. Il Giubileo in Diocesi prenderà avvio domani e assumerà lungo il ‘25 molteplici significati, dall’ecumenismo alla solidarietà.

    Mons. de Raemy, qual è il messaggio fondamentale dietro al Giubileo a cui stiamo per dare avvio?

    «Uno dei messaggi fondamentali è sicuramente quello di riscoprire come Dio ci ama e riscoprirlo anche negli altri, in quello che stanno vivendo. Oltre ad un pensiero particolare per le famiglie, i poveri, gli anziani, il Papa nella sua bolla di indizione del Giubileo insiste ad esempio molto anche sui detenuti. Quando qualcuno si trova in una situazione disperata e per colpa sua, anche lì c’è speranza. Il peccato, in tutti, lascia sempre dei residui; l’indulgenza, che si può ottenere durante il Giubileo, è espressione del fatto che Dio può purificare davvero tutto».

    Come si svolgerà, domani, la celebrazione di apertura?

    «Il rito particolare previsto si ispira da vicino al motto del Giubileo, “Pellegrini di speranza”, dunque ci metteremo in cammino. La S. Messa, infatti, non comincerà alle 10 in Cattedrale. Prima, alle 9.15, prenderà avvio una processione dalla chiesa di S. Antonio; da lì si camminerà insieme dietro la grande Croce del Giubileo fino all’entrata della cattedrale, dove si farà un momento di venerazione della croce, simbolo dell’amore di Cristo per noi. Anche se non apriremo in Diocesi una Porta Santa, si potrà ottenere l’indulgenza con un piccolo pellegrinaggio in una delle chiese giubilari istituite in Ticino (n.d.r. elenco nel box), o con il grande pellegrinaggio diocesano a Roma (dove si trovano le Porte Sante nelle quattro Basiliche maggiori), dal 7 al 10 aprile. Un requisito è aprire completamente il proprio cuore a Dio e partecipare così dell’amore di Dio per gli altri».

    Nella sua bolla di indizione il Papa cita diverse problematiche sociali – dalla povertà alla solitudine – che il Giubileo potrebbe contribuire a risanare, se accolto dalle varie istanze con spirito giusto. Come vescovi svizzeri (CVS) prevedete in tal senso delle iniziative concrete nel ’25?

    «Il Papa nella sua bolla di indizione è stato molto concreto. Sottolinea infatti che esiste una solidarietà che può essere anche politica. Rivolgendo, in modo simile ai contenuti del suo Messaggio per la Giornata della Pace del 1. gennaio, due proposte ai governanti: che i troppi soldi solitamente investiti nell’armamento vengano convogliati in un fondo di solidarietà in favore dei Paesi a Sud del mondo, per combattere la piaga della fame e promuovere uno sviluppo pieno e che si condonino i debiti dei Paesi poveri verso i Paesi ricchi. La CVS potrà sicuramente fare degli appelli per una maggiore attenzione ai Paesi a Sud del mondo».

    Tra i primi appuntamenti in Ticino, il 19 gennaio si celebrerà il Giubileo delle Chiese e delle comunità cristiane. C’è un valore ecumenico del Giubileo?

    «Il Giubileo, come dimostra anche questo appuntamento, ha una grande valenza ecumenica. Basti pensare che a Roma, il 5 gennaio, verrà aperta una Porta Santa anche nella basilica di S. Paolo Fuori le Mura, luogo simbolo dell’ecumenismo, costruito lì dove morì S. Paolo, l’Apostolo delle genti, mentre il nostro evento diocesano si svolgerà all’interno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che termina proprio il 25 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda la conversione di S. Paolo. Da oltre mezzo secolo la Chiesa si sta inoltre preparando al grande Giubileo del 2033. Mentre il Giubileo attuale ricorre ogni 25 anni in memoria della nascita di Cristo, nel ‘33 si ricorderanno i 2'000 anni dalla sua morte e risurrezione. I preparativi si stanno svolgendo in una chiave strettamente ecumenica».

    Qual è dunque il suo consiglio personale per vivere bene questo Giubileo?

    «Forse proprio quello di partecipare all’apertura di domani e poi il 12 gennaio alle aperture locali nei vicariati e nelle chiese scelte come luoghi giubilari. L’esserci con gli altri farà capire più concretamente a tutti i fedeli cattolici il senso collettivo, celebrativo e impegnativo del Giubileo. Ci dovrebbe essere un “prima” e un “dopo” Giubileo, occasione da non mancare e che ci rinnova. Penso in particolare ai giovani che potranno approfittare del Giubileo loro dedicato in Diocesi, il 12 aprile, e in più alla GMG nazionale a Lugano dal 2 al 4 maggio, momenti preziosi per ritrovarsi e vivere insieme questa esperienza di comunione». Questa sera a «Strada Regina» su RSI LA1, alle 18.35 e domani a «Chiese in Diretta», su Rete Uno alle 8.30, intervista a mons. de Raemy e un approfondimento.

    La S. Messa di apertura

    Domani l’apertura in Diocesi del Giubileo con mons. de Raemy inizierà alle 9.15 con una processione dalla chiesa di S. Antonio a Lugano alla Cattedrale, dove alle 10 sarà celebrata la S. Messa in diretta su LA1 e Rete Due. Tutte le S. Messe in città a Lugano sono sospese dalle 9.

    Il 12 gennaio, apertura del Giubileo nei Vicariati; diretta sul canale youtube della Diocesi. Sono inoltre a disposizione diversi sussidi preparati dall’Associazione «ReteERES ». Per richiedere quello destinato agli adulti: cancelleria.lugano@ catt.ch. Per quello per l’istruzione religiosa nelle scuole e per i più piccoli: uirs@catt.ch. Disponibile pure un fascicolo del «Lodate Dio» con i canti giubilari: cancelleria.lugano@catt.ch. Sul sito diocesilugano.ch il calendario di tutti i momenti giubilari.

    Le chiese giubilari nei Vicariati del Ticino

    Di seguito l’elenco delle chiese giubilari nei Vicariati della Diocesi dove sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria: S. Maria delle Grazie a Bellinzona per il Bellinzonese; S. Antonio a Locarno per il Locarnese; S. Antonio e l’Immacolata a Lugano per il Luganese e il Malcantone-Vedeggio; S. Maria dei Miracoli a Morbio Inferiore per il Mendrisiotto; S.Carlo a Biasca per il Vicariato delle Tre Valli.

    Ricordiamo che possono ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli "veramente pentiti", "mossi da spirito di carità", "che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione" - si legge nelle Norme emesse dalla Penitenziaria vaticana - "pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice".  L’indulgenza plenaria durante l’Anno Santo, dunque, si ottiene attraverso atti di fede, preghiera, penitenza, e opere di carità, dimostrando così un sincero pentimento e un impegno nel rinnovamento spirituale.

    Pellegrinaggio nazionale a Einsiedeln

    Il 17 maggio avrà luogo il pellegrinaggio delle diocesi svizzere ad Einsiedeln. È prevista una partenza con treni speciali da diverse stazioni del Ticino al costo di fr. 59, comprendente: andata/ritorno, pranzo al sacco ad Einsiedeln, cena sul treno. Accesso solo con prenotazione: e20@catt.ch, 091 225 41 10. I ragazzi sotto i 16 anni viaggiano gratis ma prenotano. Orari e fermate a questo link.

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