Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
Advertisement
  • 20 anni senza Luigi Giussani: Una Fede che continua a illuminare molti uomini

    Il 22 febbraio 2025 si celebra il ventesimo anniversario della scomparsa di mons. Luigi Giussani, il carismatico sacerdote ed educatore che ha dato vita al Movimento di Comunione e Liberazione. In Ticino è stato ricordato con una Messa in Cattedrale, il 13 febbraio, presieduta dal vescovo Alain. Ma chi era Giussani? Perché il suo messaggio risuona ancora oggi? Queste domande trovano risposta in testimonianze come quella di mons. Willy Volonté che racconta il suo indimenticabile incontro con il «suscitatore».

    Il racconto personale di Volonté ci riporta agli anni ’60, quando dal Seminario di Venegono vicino a Milano, un piccolo gruppo di seminaristi ebbe l’occasione di incontrare don Luigi Giussani. «Ricordo come se fosse ieri: don Giussani, con la sua naturale semplicità, ci accolse con cordialità, rivelando già allora un’intensità spirituale che avrebbe segnato per sempre il nostro cammino di fede. Sono uscito dal colloquio con la certezza – dal momento che eravamo stati accolti dal Fondatore, o come lui preferiva definirsi più discretamente “suscitatore” – di appartenere ad una storia non ancora del tutto definita, ma certamente in “movimento”», racconta Volonté.

    Luigi Giussani, nato a Desio nel 1922, ha saputo coniugare l’attività educativa con un instancabile impegno pastorale. Dopo l’ordinazione, il sacerdote si dedicò all’insegnamento al Liceo Berchet di Milano, dove fondò Gioventù Studentesca. La sua visione pedagogica, basata sulla ragionevolezza della fede, diede vita a un movimento che nel 1969 si trasformò in Comunione e Liberazione. Nonostante iniziali perplessità da parte di alcuni esponenti ecclesiastici, l’approccio di Giussani – fondato sull’incontro personale con Cristo e sul recupero del «vivere la fede» – trovò conferma con il pontificato di Giovanni Paolo II.

    Giussani non fu soltanto un educatore, ma anche un pioniere nel recuperare il dialogo tra fede e cultura. Dall’insegnamento universitario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, al celebre «PerCorso» – raccolta delle sue riflessioni sul senso religioso e sulla natura della Chiesa – egli ha lasciato un’eredità intellettuale e spirituale che continua a influenzare la vita dei fedeli.

    Nel corso degli anni, il rapporto personale tra Giussani e i suoi discepoli, diventava sempre più intenso: «Non mi abbandonò mai, soprattutto durante il tempo del mio soggiorno a Friburgo e al Papio di Ascona. Volle essere presente alla mia Prima messa, celebrata nella mia parrocchia di Sant’Elena a Milano e tenne l’omelia. Quando guardo la foto di quel momento vedo che furono presenti tre futuri vescovi: Eugenio Corecco, Gianni Danzi e Pier Giacomo Grampa», racconta mons. Volonté.

    Il forte legame di fraternità che ha caratterizzato il Movimento fin dall’inizio fa emergere un aspetto fondamentale del cristianesimo: l’esperienza dell’amicizia: «Giussani ripeteva che senza amicizia, se non si sperimenta l’amicizia vera, non si può capire cosa significhi dire ‘TU’ a Gesù», afferma Volonté.

    La vita di Luigi Giussani, scandita da un profondo rapporto personale con Cristo, invita a ritrovare il senso dell’amicizia, della comunità e dell’impegno quotidiano nella fede.

    Leggi le testimonianze, contributi e alcune omelie dalle messe celebrate in tutto il mondo per il ventennale della morte di don Giussani su clonline.org

    Chi era don Luigi Giussani, il pensiero e le opere e l’ultimo podcast “E voi chi dite che io sia?”

    News correlate

    Pasolini a 50 anni dalla morte, "da rileggere e riscoprire come poeta e regista religioso"

    Nell'anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, occorsa il 2 novembre 1975, Giacomo Jori, professore di letteratura all'Istituto di Studi italiani dell'USI, nel rilegge la figura e l'opera, sottolineando in particolare la sua adesione al Vangelo e la matrice francescana del suo pensiero.

    Un anno dopo la caduta sul Monte Rosa: come la morte di mio padre mi ha insegnato ad amare di più la vita

    A distanza di un anno dopo l’incidente sul Monte Rosa, in cui ha perso il padre, Matteo racconta la sua rinascita tra dolore, fede e gratitudine. Sopravvissuto per miracolo, riflette sul senso profondo della vita, sull’amore per la famiglia e sul motto lasciato in eredità: "Il Bene vince sempre".

    In festa con le Brigidine di Lugano

    Il 23 luglio Mons. de Raemy ha celebrato a Paradiso con le suore la festa di Santa Brigida co-patrona di Europa e delle Brigidine che nel 2024 hanno celebrato un secolo di presenza in Ticino. Chi era Santa Brigida vista da Roma.

    COMMENTO

    Leone XIV: catechesi che parlano al cuore

    A due mesi dall'elezione uno sguardo agli interventi maggiormente "popolari" del Papa: le catechesi alle udienze generali del mercoledì, appuntamenti che in questi giorni sono in pausa estiva. Alcune osservazioni da una nostra condivisione di frammenti di questi testi in chat.

    Lavertezzo: ricordato mons. Bacciarini a 90 anni dalla morte

    Una celebrazione molto partecipata da preti e fedeli ha sottolineato in valle il novantesimo di mons. Aurelio. Nell'omelia di don Brianza, in forma di intervista immaginaria al venerabile ne ripercorre la vita e le motivazioni di fondo. Considerato da tanti ticinesi già Santo, si succedono sempre voci di grazie.

    Anniversario: Giuseppe Grampa, 60 anni tra altare, penna e cattedra

    Il 26 giugno don Giuseppe Grampa, fratello del vescovo emerito Pier Giacomo, celebra 60 anni di sacerdozio. Filosofo e docente, è stato vicino ai giovani, alla Chiesa ambrosiana e ticinese. Amico del card. Martini e don Barbareschi, è stato parroco, giornalista e oggi guida l’Università della terza età.

    News più lette