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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Mostra sulle San Vincenzo de' Paoli al Centro pastorale S. Giuseppe (foto Laura)

    A Lugano una mostra e un evento sulle Conferenze di S. Vincenzo de' Paoli

    Sono volontari, sono laici, sono in 136 e tante volte fanno le ore piccole per rispondere a tutti i bisogni dei poveri di casa nostra. Bisogni che crescono, carità spicciola, spesso nascosta. Di questi volontari, aggregati nel sodalizio delle Conferenze di san Vincenzo de Paoli in Ticino, si è parlato oggi al centro San Giuseppe in un evento organizzato per presentare una mostra e una conferenza dibattito, quest’ultima il 24 settembre 2022 al Palazzo dei Congressi.

    «La San Vincenzo de Paoli diffusa oggi in tutto il mondo, è nata grazie a Federico Ozanam (1813-1853)», ci spiega Gianfranco Plebani, presidente delle Conferenze in Ticino. «Ozanam – continua Plebani – era un giovane studente nato a Milano e trasferitosi a Parigi. All’età di 20 anni Ozanam inizia a prendersi a cuore i poveri, va nei quartieri più disagiati di Parigi, visita soffitte e cantine dove vivono gli indigenti. Con un gruppetto di coetanei fonda, allora ventenne, la San Vincenzo de Paoli. Federico Ozanam, mentre è professore alla Sorbona continua a spendersi per diffondere questo movimento mondiale.

    Oggi le conferenze di San Vincenzo de Paoli sono presenti in 154 Paesi del mondo ed hanno 2 milioni e trecentomila aderenti dediti alla carità. In Ticino la prima Conferenza risale al 1885 e fu istituita a Locarno».

    Presidente Plebani, a quali bisogni rispondete oggi in Ticino?
    «Rispondiamo a due tipi di povertà: quella materiale e quella dovuta a solitudine e limiti personali di gestione. La gente sta scoppiando: fatture che non si riescono a pagare, precetti esecutivi, sfratti. Le cause sono diverse: si va dalla perdita del lavoro, al divorzio dopo il quale da una famiglia normale, spesso ci si ritrova con due nuclei di poveri. C’è anche una povertà dovuta a cattiva gestione, solitudine e conseguente indebitamento. Noi cerchiamo non solo di venire in aiuto a situazioni debitorie, ma anche di accompagnare e riorganizzare, se possibile, le gestioni familiari».

    Come percepite l’impatto di questa ultima crisi anche economica causata dalla guerra?
    «Percepiamo due fenomeni: un crescendo di difficoltà economiche nella popolazione, soprattutto in chi perde il lavoro e in chi sta consumando i risparmi per fare fronte agli aumenti del costo della vita, in attesa, purtroppo delle stangate previste relative al costo dell’energia e della cassa malati. L’altro fenomeno recente riguarda una drastica diminuzione delle nostre entrate come Conferenze di San Vincenzo, offerte che da novembre 2021 stanno drasticamente calando. Pensi che fronte qualche centinaio di franchi al mese di entrate, stiamo erogando migliaia di franchi in aiuti a persone locali bisognose».

    In questi giorni avete pubblicamente segnalato la necessità di creare un vostro gruppo anche nel Malcantone. Come mai?
    «I 136 volontari presenti in Ticino sono distribuiti nel Mendrisiotto, nel Luganese, nella valle Vedeggio, a Locarno, Ascona e Bellinzona. Nelle valli sono attive le vincenziane. Purtroppo, ad Agno e nel Malcantone non abbiamo nessuno. Per le urgenze si fa riferimento alle Conferenze di Lugano, ma queste sono già molto ingaggiate a rispondere ai bisogni in città. A Lugano c’è una povertà diffusa, che impegna moltissimo i volontari. Nel frattempo, arrivano richieste di aiuto dal Malcantone: una situazione che ci chiede di lanciare un appello per trovare volontari».

    Cosa vuol dire avviare una Conferenza di San Vincenzo?
    «Chi si metterà a disposizione riceverà dalla Conferenza centrale un piccolo fondo cassa per avviare questo servizio di carità. Le Conferenze hanno questa particolarità: essere presenti sul territorio, andare a casa della gente, aiutare sul posto: ecco perché c’è assolutamente bisogno di qualcuno anche nel Malcantone».

    La mostra

    È stata inaugurata oggi, 9 settembre, con una conferenza stampa, la mostra su Federico Ozanam esposta al Centro Pastorale S. Giuseppe a Lugano, visitabile fino al 23 settembre. Composta da pannelli roll-up, presenta la vita del fondatore delle Conferenze di S. Vincenzo, la storia e la presenza delle stesse nel mondo e nella Svizzera italiana. I contenuti sono stati curati da don Emanuele Di Marco e la grafica da don Marco Notari. Inoltre, il 24 settembre, si terrà al Palazzo dei Congressi di Lugano dalle 8.30 un dibattito sul tema «Federico Ozanam, oggi». Interverranno mons. Valerio Lazzeri, Maurizio Ceste, studioso di Ozanam, e padre Gonella, assistente delle conferenze di S. Vincenzo in Lombardia.

    Per informazioni: Mirella Weber (mire.weber@gmail.com) e Gianfranco Plebani (gianfranco.plebani@bluewin.ch).

    Dopo il 24 settembre la mostra è disponibile per le conferenze di S. Vincenzo e per parrocchie e scuole che volessero esporla.

    Cristina Vonzun

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