Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
Advertisement
  • Fra Martino Dotta

    Fra Martino: "Le povertà diffuse chiedono nuove risposte"

    di Cristina Vonzun

    In un Ticino dove la povertà è sempre più ampia anche nella forma di fragilità e ansia sociale, raggiungiamo fra Martino Dotta, cappuccino ticinese che dedica la vita per servire Cristo nei poveri. «Constato un crescente senso di smarrimento da parte di persone che vivono situazioni di fragilità e non intravedono prospettive di miglioramento, già a partire dal proprio contesto personale e famigliare, tantomeno in quello sociale», ci dice fra Martino. Per questa ragione «le persone che si rivolgono al Centro Bethlehem a Lugano o a Casa Martini a Locarno hanno bisogno di essere messe di nuovo al centro dell’attenzione, di sentirsi accolte, di raccontare le loro ansie senza entrare subito in dinamiche educative o terapeutiche, che non sono il nostro scopo. Già un primo ascolto può portare sollievo».

    Ascolto e supporto concreto alle persone fragili

    Ascolto certo, ma anche progetti concreti. Fra Martino ci spiega che a due anni dall’inaugurazione, il Centro Bethlehem ha ampliato i suoi servizi: «Abbiamo esteso gli orari di apertura in settimana. Offriamo pure un servizio di consulenza di base, che si concretizza nel cercare di capire con le persone la loro situazione finanziaria; capire se hanno già attivato gli aiuti pubblici e se li possono attivare e dove si possono rivolgere». Ma perché si fatica a chiedere aiuto? Fra Martino ci risponde con i risultati di un progetto portato avanti in collaborazione con la Sezione del sostegno sociale (SdSS) del Cantone: «Rileviamo che ci sono cittadini svizzeri o residenti che non sanno di avere diritto a determinate prestazioni – pensiamo ai sussidi di cassa malati. Poi ci sono quelli che, per vergogna, non vogliono rivolgersi ai servizi comunali o ad altri enti, come capita spesso alle persone di origine straniera, magari perché hanno scarse o insufficienti conoscenze linguistiche, segno anche di carenza di risorse personali. Un altro problema è l’incapacità a usare i mezzi informatici. Tutte le richieste oggi vanno fatte in formato digitale. Qualcuno ha anche avuto esperienze negative con l’uno o l’altro servizio: il nostro compito è quindi di ristabilire un aggancio con questi servizi». Detto ciò, nel quadro generale, c’è un aumento di richieste finanziarie dirette alla Fondazione Francesco: «Abbiamo un fondo solidarietà, con cui paghiamo fatture scoperte, nella fattispecie quelle di ambito sanitario non assunte dalle Assicurazioni sociali o Casse malati, e quelle di riqualifica professionale. Consegniamo inoltre buoni per la spesa o buoni pasto da consumare al Centro Bethlehem o a Casa Martini».

    Progetti innovativi e sostegno finanziario

    Un secondo progetto che sta a cuore a fra Martino, promosso da febbraio di quest’anno su iniziativa del Rotary Club Lugano-Lago, è il «pasto sospeso». «Si tratta – prosegue il frate cappuccino – di una forma di sostegno ai nostri ospiti privi di mezzi economici. I clienti dei ristoranti che aderiscono al progetto possono fare una donazione tramite un codice QR; quindi, su un conto vincolato specifico per i pasti, che poi consegniamo al Centro Bethlehem ». Per ora il progetto riguarda soprattutto ristoranti del Sottoceneri, ma s’intende promuoverlo anche nel Sopraceneri, legandolo a Casa Martini. Da ultimo, affrontiamo con fra Martino un altro capitolo: l’aumento di persone nel bisogno che si rivolgono ad associazioni di volontariato presenti sul territorio e anche alle parrocchie («sono antenne preziose in tal senso» – sottolinea). Fra Martino auspica che «la condivisione di proposte di servizi di carità ecclesiali entri sempre più in rete, anche con un coordinamento diocesano di tutte queste realtà».

    Il 4 ottobre le Porte Aperte

    Infine, sabato 4 ottobre «porte aperte» al Centro Bethlehem per il secondo anniversario del centro Bethlehem alla Masseria della Solidarietà. Pranzo preparato dal Gruppo carnevale Morcote; musica dal vivo; si festeggia con i prodotti della Masseria; porte aperte fino alle 16. Il programma è valido anche con condizioni meteo avverse. Posteggi allo stadio di Lugano. Sono gradite le prenotazioni a: cb@fondazionefrancesco.ch o telefono 091 605.30.40

    Per aiutare il progetto dei pasti: pastosospeso.ch.

    News correlate

    Da oggi la "Fair Week" nelle Botteghe del mondo della Svizzera italiana

    L'iniziativa, che avrà luogo da oggi al 30 novembre, intende sensibilizzare su un consumo equo e sostenibile attraverso l'acquisto di tavolette di cioccolata prodotte in Ghana, nel contesto di un ampio progetto di sensibilizzazione della popolazione locale.

    Giubileo per la Pace: fiaccolata, S. Messa e testimonianze internazionali a Lugano

    Il 23 novembre si terrà a Lugano il Giubileo per la Pace con fiaccolata, S. Messa e la donazione dell’ “albero della pace” al Liceo diocesano. Il 22 novembre, una "Serata per la pace" con ospiti internazionali e una "Cena di Gala solidale" arricchirà l’iniziativa dell’associazione Culture Ticino Network.

    L’associazione «Amici Ticino per il Burundi» entra nelle scuole per avvicinare i giovani ad altre realtà

    Continua il sostegno al Centre Jeunes Kamenge di Bujumbura. L'associazione si attiva nelle scuole ticinesi per creare un legame fra Ticino e Burundi. Marco Barzaghini ci parla dell'esperienza alle medie di Pregassona.

    Casa Martini (Locarno) e Casa Bethlehem (Lugano): ecco come aiutare

    I due centri di prima accoglienza sono gestiti dalla Fondazione "Francesco", diretta da fra Martino Dotta. Entrambi accolgono in questo periodo estivo, per poter offrire i pasti alla loro utenza, soprattutto cibo in scatola o prodotti dall'orto.

    Fra Martino Dotta: "Commovente l'ondata solidale, mi preoccupa la precarietà"

    «Sono stato sollecitato da molte persone che vivono situazioni di difficoltà finanziaria, nuclei familiari che non riescono a far fronte a tutte le loro spese: affitti scoperti, spese sanitarie accresciute o non coperte dalle casse malati. Ma ciò che più preoccupa è il futuro. Con la chiusura di molte attività commerciali la gente teme la perdita del posto di lavoro o la riduzione del salario. E’ inevitabile che a corto e medio termine ci sarà un ulteriore aumento di chi si troverà nel bisogno», afferma fra Martino Dotta.

    Fra Martino Dotta: "Oggi in Ticino c'è bisogno di Casa Martini!"

    Il prossimo 3 febbraio, a Locarno, in via Vallemaggia, l'inaugurazione dell'innovativa struttura, che accoglierà persone bisognose sia durante il giorno che la notte.

    News più lette