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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • Abusi nella Chiesa in Italia: il report dei vescovi segnala 115 casi nel 2023-2024

    Sono 115 le presunte vittime di abusi segnalate nel biennio 2023-2024, di cui 64 maschi e 51 femmine. A rivelarlo è il terzo report nazionale redatto dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei), presentato oggi a Roma nella sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Un quadro che mostra un incremento rispetto ai periodi precedenti, con 69 casi complessivi di presunti abusi, di cui 27 avvenuti in ambito parrocchiale.

    A preoccupare è soprattutto il dato sull’identità dei presunti autori: 67 in totale, in prevalenza chierici (44), quasi tutti uomini (65 su 67). L’età media dei sospettati è in aumento, passando dai 43 anni del 2022 ai 50 registrati nel biennio più recente.

    La fascia d’età più vulnerabile tra le vittime resta quella compresa tra i 10 e i 14 anni, che rappresenta oltre il 30% delle segnalazioni. La parrocchia si conferma il contesto più frequente in cui si sarebbero verificati gli abusi, a testimonianza di quanto sia necessario rafforzare le misure di prevenzione proprio nei luoghi che dovrebbero essere rifugi sicuri.

    A emergere con forza nel nuovo report anche un significativo incremento dei presunti abusi spirituali e di coscienza, saliti da 4 a 17 casi in appena due anni. Tra i laici coinvolti come presunti responsabili figurano catechisti, educatori, volontari, collaboratori pastorali, insegnanti di religione, seminaristi e sagrestani.

    La presentazione del report si è svolta nell’ambito dell’incontro nazionale "Proteggere, prevenire, formare. La rete territoriale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili", promosso dal Servizio Nazionale Cei. A intervenire è stata anche Chiara Griffini, presidente del Servizio, che ha ricordato come “la rilevazione rappresenti un monitoraggio periodico per verificare l’efficacia delle Linee Guida introdotte nel 2019 e garantire trasparenza e sicurezza negli ambienti ecclesiali”.

    ll documento prende in esame l’attività dei Servizi regionali, diocesani, interdiocesani e dei Centri di ascolto, confermando l’importanza della rete territoriale nella prevenzione e nella gestione delle segnalazioni.

    fonte: agenzie/red

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