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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 dicembre 2025)
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  • All'Oratorio di Balerna il 17 marzo la Compagnia "Exire" con lo spettacolo su Carlo Maria Martini

    di Laura Quadri

    Ricordare Carlo Maria Martini tramite conferenze, pubblicazioni, percorsi multimediali, mostre ma non solo: anche il teatro può incaricarsi di portare avanti l’eredità del compianto arcivescovo di Milano e cardinale. È questa la convinzione dell’omonima Fondazione, che dal 2013 a questa parte opera per far sì che il magistero e il pensiero martiniano possano, una volta divulgati, continuare a guidare e ispirare il cammino di quanta più gente possibile. Grazie ad essa, lo scorso settembre ha potuto debuttare «Carlo Maria Martini: storia, mistero, profezia», spettacolo ideato per la Compagnia «Exire» da Sergio Di Benedetto, che intende far rivivere Martini a partire dai suoi scritti. Ora, dopo mesi di tournée tra Lombardia e Emilia-Romagna, il prossimo 17 marzo alle 20.45, su invito di don Marco Notari, la pièce calcherà il palco dell’Oratorio di Balerna.

    «In passato ci siamo occupati di trasporre il vissuto di altre grandi figure come Paolo VI o Primo Levi. Allo spettacolo su Martini abbiamo iniziato a pensare, su incarico della Fondazione, nel ’22, per i dieci anni dalla scomparsa, avvenuta il 31 agosto del 2012. Un’occasione per ridare voce ai suoi testi a partire da quello che il suo episcopato aveva lasciato a me, come a tantissimi altri giovani e non solo, esprimendo gratitudine per i percorsi, le strade aperte in Diocesi, nella Chiesa e nella società a cavallo tra due secoli», racconta Di Benedetto, che Martini lo ha potuto conoscere e a apprezzare personalmente, in occasione soprattutto della «Scuola della Parola», le lectio che l’arcivescovo teneva usualmente in Duomo per i giovani.

    «L’idea di fondo dello spettacolo è dare voce alla parola di Martini legata ai grandi temi della Storia: la pace, la guerra, le migrazioni, il terrorismo, ma anche il rapporto con le altre religioni e la violenza nelle città. Poi il suo pensiero su Dio a partire dalle Sacre Scritture e, infine, la profezia, con una domanda di fondo: quale visione di Chiesa, di società ricaviamo dalle sue parole?

    Rispondendo abbiamo colto l’attualità delle sue parole, nelle quali si intravede il modello di una Chiesa in cammino verso il Mistero di Dio, una Chiesa pensata ma anche “pensante”, libera dai condizionamenti e costantemente nutrita dalla Parola di Dio e in questo coraggiosa».

    Durante lo spettacolo verranno mostrati anche dei documenti d’archivio di proprietà della Fondazione: «Vogliamo ridare la parola all’uomo della Parola: per questo ci è sembrato bello attingere anche da documenti audio in parte sconosciuti. Sul palco si alternano due attori, leggendo i brani di Martini o recitando in alcuni monologhi, intervallati da tali testimonianze, distribuite in tre grandi ambiti: appunto la storia, il Mistero e la profezia, sebbene spesso la gente percepisca una coerenza tale nel pensiero di Martini, che separarli del tutto è impossibile».

    Tra i temi d’attualità toccati anche quello della sofferenza: «Per Martini la morte suscita dubbi, ma richiede poi anche l’abbandono totale. L’intento è di dare spazio durante lo spettacolo alle domande dell’uomo contemporaneo, tra cui questa». Con una direzione ben chiara: «Non ci interessa fare delle apologie, ci interessa un percorso artistico che metta in risonanza il sacro con il tempo di oggi.

    Diversi ci hanno ringraziato per aver messo in atto questo “viaggio”, questa indagine, animati dall’affetto e dal ricordo verso Martini, che è oggi ancora molto ampio e trasversale, anche da parte di chi forse ha un cammino di fede meno strutturato.

    Mi piacerebbe, come ultimo auspicio, che il pubblico riscoprisse la grandezza profetica di Carlo Maria Martini, precursore su tantissimi temi di Papa Francesco, in primis della Chiesa sinodale, su cui egli riflette già a partire dagli anni Ottanta, o il ruolo del cristiano laico in ordine alla lettura della Parola di Dio. Un magistero ancora oggi davvero illuminante».

    Qui anche un'altra iniziativa della Fondazione "Carlo Maria Martini", che ha coinvolto Papa Francesco.

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