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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
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  • La delegazione ticinese alla beatificazione di madre Martinez, a Leuca

    Anche dal Ticino alla beatificazione di Madre Elisa Martinez

    C'era anche una delegazione ticinese guidata dal vescovo emerito Pier Giacomo Grampa con il delegato dell'amministratore apostolico Nicola Zanini e alcune religiose che operano in Ticino il 25 giugno 2023 tra le oltre 3000 persone che hanno partecipato alla beatificazione avvenuta a Leuca nelle Puglie di Madre Elisa Martinez, fondatrice delle suore di Santa Maria di Leuca che sono presenti in Ticino, a Locarno e Chiasso. Il cardinale Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, quale Rappresentante del Papa, ha celebrato la Messa di Beatificazione della religiosa, scomparsa nel 1991, nel Santuario di Santa Maria di Leuca, che dà il nome alla Congregazione da lei fondata. Si è sempre sentita custodita dalle mani di Dio, ha detto il porporato, anche nei momenti di incomprensione. Amava i poveri, “perché in essi scopriva più limpido il volto di Cristo”, ha sottolineato Semeraro, ribadendo più volte durante l'omelia come sia stata l’umiltà la virtù che più ha caratterizzato la vita della Beata, nata a Galatina nel 1905 e morta a Roma nel 1991, che dedicò la sua Congregazione alla formazione delle adolescenti, all’educazione della prima infanzia, all’assistenza delle madri nubili e al servizio parrocchiale. È stata l’umiltà, infatti, “il cemento col quale Madre Elisa ha costruito il suo edificio spirituale, di modo che ogni cosa la faceva con gioia senza aspettarsi compensi e apprezzamenti umani” e “accettando anzi, quelle umiliazioni che lo stesso servizio del prossimo comporta”. Da qui la spinta verso “gli umili, i poveri, i malati e i sofferenti”.

    La nuova beata

    Nata a Galatina (Lecce) il 25 marzo 1905, dopo una breve esperienza di vita religiosa in una congregazione di origine francese, per motivi di salute fu costretta a lasciare l’Istituto. Le Figlie di Santa Maria di Leuca si formarono inizialmente come Pia Unione nel 1938 ed ebbero come prima sede un'abitazione messa a loro disposizione a Miggiano. Il 15 agosto 1941 l'allora vescovo di Ugento, monsignor Giuseppe Ruotolo, approvò l’Istituto delle “Figlie di Santa Maria di Leuca”, fondato da Madre Elisa che si occupava degli emarginati, dei carcerati, delle madri nubili e dell’infanzia abbandonata, oltre alla catechesi nelle parrocchie e all’educazione dei più piccoli. Appena ottenuta la sua erezione canonica, la Congregazione si è immediatamente diffusa nel centro e nel nord Italia, facendo anche i conti con la guerra. Subito dopo il 1945 iniziò l'espansione all'estero. Alla morte di Madre Elisa, avvenuta l’8 febbraio 1991, le Figlie di Santa Maria di Leuca potevano contare su una grande eredità: 55 comunità religiose distribuite tra Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Portogallo, India e Filippine e 600 amate figlie che hanno diffuso il suo carisma con immutata fedeltà.

    L'amicizia con il cardinale ticinese Gilberto Agustoni

    «Nell’agosto 1947 don Gilberto Agustoni (1922-2017) incontrò madre Elisa Martinez, Fondatrice dell’Istituto «Figlie di Santa Maria di Leuca», giunta in Svizzera per avviare alcune opere a vantaggio delle famiglie italiane emigrate all’estero, incontro provvidenziale che di lì a pochi anni cambierà il futuro della sua vita. Infatti, madre Martinez, notando da subito le doti speciali del prete ticinese, lo fece conoscere al futuro cardinale Alfredo Ottaviani, allora Assessore della Suprema Congregazione del Santo Uffizio, che nel 1950 farà giungere Agustoni a Roma come suo segretario personale presso il Santo Uffizio.  Il prelato svizzero fu vicinissimo, durante buona parte della sua vita, alle suore delle Figlie di Santa Maria di Leuca, che nelle Puglie hanno sede ma sono presenti anche a Roma e in Ticino ed è infatti, la stessa diocesi Ugento-Santa Maria di Leuca ad aver aperto nel novembre 2022 il processo diocesano per la causa di beatificazione del cardinale Agustoni.

    Leggi anche: il cardinale Agustoni verso gli altari

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