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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
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  • La copertina del libro di Giuseppe Zois

    Dal dolore alla speranza, un libro di Giuseppe Zois

    La speranza è la sorella più piccola tra la fede e la carità. Piccola ma indispensabile per vivere, una “bambina” presa per mano dalle sorelle maggiori, che sono la fede e la carità. Così la dipinge nel “Portico del mistero” Charles Péguy, immagine ripresa da Giuseppe Zois, già direttore del Giornale del Popolo, in “Nella traversata della vita. Dal dolore alla speranza”, Edizioni Villadiseriane, Bergamo 2025. Un libro che è un intenso percorso incontro alla speranza, virtù cristiana difficile, soprattutto quando le tenebre sembrano vincere nella vita personale e in quella di coloro che amiamo. Giuseppe Zois nel suo percorso di ricerca attorno alla speranza si fa condurre da tanti autori: scrittori, teologi, mistici, psichiatri, poeti, religiosi, preti, vescovi, giuristi, medici e anche personaggi dello spettacolo. Vi incontriamo interventi di Lina Bertola, Vinicio Carminati, Arianna Castelletti, Bepi de Marz, Pier Giacomo Grampa, Dacia Maraini, Graziano Martignoni, Rita Pavone, Antonio Perugini, Rino Pistellato, suor Eliana delle Piccole Sorelle di Maria. Tra altri ci sono anche le testimonianze postume di Clemente Gaddi, David Maria Turoldo e mons. Sandro Vitalini. Un libro quindi che si potrebbe dire scritto a più mani perché quando la meta è irta, la vetta difficile da raggiungere, è bene mettersi in una solida e solidale cordata. Così i pensieri, le suggestioni, le idee, le riflessioni e le esperienze personali che incontriamo, pagina dopo pagina, sono tentativi talvolta segnati anche dal dolore personale dei diversi autori, di mettere a fuoco la speranza quando tutto sembra crollare, quando le guerre prendono il sopravvento, quando le persone care si spengono, quando la malattia colpisce inesorabilmente. Il libro fa avvertire in tutta la drammatica consistenza come la speranza sia veramente, in questi casi, la virtù che sta alla soglia tra credere e non credere, tra il dischiudersi alla misteriosa presenza di Dio oppure l’impossibilità drammatica di accettare un Dio definito “amore” quando quello che stiamo vivendo attorno grida altro. La speranza chiede un salto, per questo è una bambina che va presa per mano, diceva Péguy, dalla fede e dalla carità, cioè dall'abbandonarsi al mistero di Dio e dall’esperienza concreta dell’amore sperimentato che fa dire che la vita di chi abbiamo a cuore vale sempre e deve pur essere per sempre, se non oggi almeno altrove. Zois grazie alle voci raccolte nel volume ci ripropone quello che alla fine è il discorso ultimo del cristianesimo: la possibilità di un oltre. I primi cristiani annunciavano questa speranza al mondo pagano chiamandola con un nome: Gesù Cristo risorto.

    I proventi del libro a favore di bambini audiolesi in Palestina

    I proventi del libro saranno devoluti a favore dell’istituto “Effatà Paolo VI” a Betlemme gestito dalle suore Dorotee. L’Istituto si occupa di bambini audiolesi dei territori palestinesi di Betlemme, Beit Jala, Beit Sahour e zone limitrofe, Ramallah, Hebron e villaggi vicini e Jericho. Le finalità principali del Centro sono la formazione e la preparazione dei suoi studenti ad affrontare la società con la consapevolezza che la sordità non è un ostacolo per un’affermazione personale nell’ambiente civile. (CV)

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