Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
Advertisement
  • Francesco: per Dio non è mai troppo tardi, ci aspetta e cerca sempre

    Come il padrone della vigna descritto nella parabola del Vangelo proposta dalla liturgia odierna, Dio non fa calcolo dei nostri meriti: ci ama come figli. Papa Francesco lo spiega all’Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico di fronte a circa 18mila fedeli giunti per la preghiera mariana in questa fresca e soleggiata domenica di settembre. (Ascolta il podcast con la voce del Papa)

    Guarda il video su YouTube

    No ad una relazione mercantile con Dio

    Il Pontefice mette in guardia dal rischio di “avere una relazione ‘mercantile’ con Dio, puntando più sulla nostra bravura che sulla generosità della sua grazia”. Dio ci cerca sempre ad ogni ora del giorno.

    In ogni fase della vita

    Il padrone infatti, ricorda il Vescovo di Roma, uscì all’alba per prendere a giornata i lavoratori per la sua vigna, ma non solo. “Continua ad uscire a tutte le ore fino al tramonto”, nelle diverse fasi della nostra vita, fino alla vecchiaia:

    Così è Dio: non aspetta i nostri sforzi per venirci incontro, non ci fa un esame per valutare i nostri meriti prima di cercarci, non si arrende se tardiamo a rispondergli; al contrario, Lui stesso ha preso l’iniziativa e in Gesù è “uscito” verso di noi, per manifestarci il suo amore.

    La moneta dell'amore, una giustizia superiore

    La moneta con cui Dio ripaga ciascuno, prosegue Francesco, è il suo amore: il Signore è largo di cuore e gli operai dell’ultima ora vengono pagati come i primi perché la sua è una giustizia superiore:

    La giustizia umana dice di “dare a ciascuno il suo, secondo quanto merita”, mentre la giustizia di Dio non misura l’amore sulla bilancia dei nostri rendimenti, delle nostre prestazioni o dei nostri fallimenti: Dio ci ama e basta, ci ama perché siamo figli, e lo fa con un amore incondizionato e gratuito.

    Una Chiesa con le braccia aperte

    Sull’esempio tracciato nel Vangelo è chiamata a camminare l’intera comunità ecclesiale:

    A volte anche come Chiesa, invece che uscire a ogni ora del giorno e allargare le braccia a tutti, possiamo sentirci i primi della classe, giudicando gli altri lontani, senza pensare che Dio ama anche loro con lo stesso amore che ha per noi.

    L’appello del Santo Padre è ad evitare di praticare una giustizia che non riesce a uscire dalla gabbia del calcolo e che si limita a dare secondo quanto si riceve. Da qui l’invito a interrogarci come cristiani sulla nostra capacità di uscire verso gli altri, dando quel “di più” di comprensione e perdono come insegnato da Gesù.

    Vatican Media

    News correlate

    Papa: in miglioramento

    Lo annuncia il 4 aprile la Sala Stampa della Santa Sede che comunica che domenica 6 aprile l'Angelus potrebbe svolgersi in maniera differente rispetto a quanto vissuto fino ad ora, durante la malattia del Papa. Nessuna comunicazione riguardo ai riti della Settimana Santa.

    Angelus: Il Papa si affaccia dal Gemelli tra emozione e fatica

    Le prime immagini di Bergoglio dopo la lunga degenza mentre saluta i fedeli e li benedice dalla finestra dell'ospedale romano. Nel pomeriggio del 23 marzo il rientro in Vaticano per una convalescenza di due mesi. Tanta l'emozione della gente nel rivedere il Papa.

    Francesco: vicino ai malati, fragili come me. Grazie bambini, il Papa vi vuole bene

    Nel testo dell'Angelus preparato dal Pontefice, Francesco ricorda che nella malattia nulla può impedire di amare e pregare, esorta a guardare chi è accanto nella prova, riflesso della luce di Dio.

    Il Papa: mai negare la Shoah, debellare l’antisemitismo. Cessino le ostilità in Sudan

    Francesco a fine Angelus chiede, alla vigilia della Giornata della Memoria, che mai si dimentichi l'Olocausto e esorta ad educare i giovani ad "avere un cuore aperto a tutti".

    Francesco: aprire finestre di luce nelle notti più oscure dell'umanità

    Il Papa, all’Angelus domenicale della vigilia della celebrazione dell’Epifania, invita gli uomini a fare il primo passo per uscire dalle difficoltà e a imitare il Signore per ritrovare la luce in un tempo in cui “c’è bisogno di speranza e di pace”.

    Il Papa: in famiglia non teste basse sul cellulare ma aperte al dialogo

    Il Pontefice all’Angelus si sofferma sulla Famiglia di Nazaret, un modello che ci insegna a comprendere il valore dell’ascolto reciproco. “Una famiglia che non comunica - sottolinea Francesco - non può essere una famiglia felice”

    News più lette