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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
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  • Il Papa durante la preghiera dell'Angelus

    Francesco: rispondere al male con il bene. L'amore trasforma i conflitti

    Amare come Dio, oltre la logica della prudenza, del contraccambio, oltre il timore di restare delusi. All'Angelus in Piazza san Pietro Francesco commenta il Vangelo domenicale, in cui le parole di Gesù suonano particolarmente esigenti, quasi “paradossali”: Egli infatti chiede di porgere l’altra guancia, amare i nemici, ammonendo che amando solo chi ci è amico non facciamo nulla di straordinario.

    Un amore straordinario

    “Straordinario”, dice Francesco, è tutto ciò che va oltre il consueto, supera i ragionamenti utilitari, i calcoli dettati dalla prudenza che naturalmente ci inclina a compiere il bene solo verso chi è buono con noi e a rispondere con la stessa moneta a chi ci tratta male. “Questo non basta”, ammonisce il Signore.

    Se Dio dovesse seguire questa logica, non avremmo speranza di salvezza! Ma, per nostra fortuna, l’amore di Dio è sempre “straordinario”, cioè va oltre i criteri abituali con cui noi umani viviamo le nostre relazioni.

    Gesù non è un ragioniere, in amore si sbilancia

    “Mentre noi tentiamo sempre di pareggiare i conti – prosegue Papa Francesco – Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore. "Gesù non è un bravo ragioniere". Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati, Gesù non sarebbe venuto a cercarci mentre eravamo perduti e lontani, non avrebbe abbracciato la croce per noi, che non meritavamo tutto questo e non potevamo dargli nulla in cambio”.

    Ecco, Dio ci ama mentre siamo peccatori, non perché siamo buoni o in grado di restituirgli qualcosa. L’amore di Dio è un amore sempre in eccesso, sempre oltre i calcoli, sempre sproporzionato. Oggi chiede anche a noi di vivere in questo modo, perché solo così lo testimonieremo davvero.

    No alla logica del tornaconto

    Contro la nostra indole ad “avere tutto sotto controllo” e in “ordine”, spiega il Papa, “il Signore ci propone di uscire dalla logica del tornaconto e di non misurare l’amore sulla bilancia dei calcoli e delle convenienze”.

    Ci invita a non rispondere al male con il male, a osare nel bene, a rischiare nel dono, anche se riceveremo poco o nulla in cambio. Perché è questo amore che lentamente trasforma i conflitti, accorcia le distanze, supera le inimicizie e guarisce le ferite dell’odio.

    Non è facile l’amore straordinario di Cristo, ammette il Pontefice, “ma è possibile, perché Lui stesso ci aiuta donandoci il suo spirito”.

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