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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 dicembre 2025)
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  • Oratorio di S. Anna nelle Terre di Pedemonte (foto Zerbola)

    Il 24 luglio le Terre di Pedemonte in festa per S. Anna

    Occasione di incontro tra la popolazione e di raccoglimento comune, godendo con la vista del panorama che giunge fino alla foce del fiume Maggia, la tradizione che vede i parrocchiani di Tegna, Verscio e Cavigliano salire a piedi fino all’oratorio sui monti delle Terre di Pedemonte per celebrare assieme con una solenne S.Messa in occasione della festa di S. Anna, si ripeterà anche quest’anno, domenica 24 luglio, alle 11.

    Costruito grazie ad alcuni compaesani emigrati

    Una partecipazione sentita dovuta anche al significato dell’edificio, legato alla storia migratoria della zona e verosimilmente fatto edificare da emigranti Tegnesi a Roma all’inizio del XVII secolo, attorno alla cappella cinquecentesca ben conservata e ancora presente al suo interno. Ai lati della porta dell’edificio – che viene chiamato oratorio delle Scalate, in relazione ai numerosi scalini sul sentiero per raggiungerlo – due finestrelle consentono di scrutare l’interno e di sostare in preghiera. Sulla destra si ammira il tabernacolo barocco del 1699, voluto dai benefattori di Livorno e che ingloba l’antico affresco della Vergine in trono col Bambino della primitiva cappella. Dietro l’altare spicca la statua di S. Anna che istruisce la Madonna, restaurata nel 2016, mentre sopra è presente un dipinto raffigurante S. Anna con Maria bambina, eseguito nel 1947 dal pittore locarnese Emilio Maria Beretta. Testimonianza di quanto questo luogo fosse caro alla popolazione sono i dipinti portati lassù, ma poi trasferiti nella parrocchiale di Tegna a causa dell’umidità: la pala dell’altare con il Miracolo della neve a Roma, la tela di S. Antonio da Padova con Gesù bambino e quella di S. Anna con Maria bambina, quest’ultima attribuita al pittore di Carona Giuseppe Petrini (1677-1759). Infine, si evidenziano i numerosi ex voto – che spaziano dal ‘600 all’‘800 – alcuni dei quali attribuiti a Giovanni Antonio Vanoni di Aurigeno (1810-1886).

    Alla festa del 24 luglio seguirà pranzo offerto.

    Mario De Rossa/Laura Quadri

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