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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 dicembre 2025)
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  • Il card. Pizzaballa e il custode Ielpo sull'accordo di cessate il fuoco a Gaza: “Riaccende la speranza”

    “Indubbiamente è una bella notizia. La strada verso la pace è lunga ma bisogna cominciare in qualche modo. Questi gesti, soprattutto la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, il parziale, almeno iniziale ritiro dell’esercito israeliano, danno quella fiducia necessaria per continuare”. Con queste parole rilasciate al Sir il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, commenta l’accordo sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele siglato nella notte in Egitto. “Questa prima fase ne aprirà delle altre – aggiunge il patriarca – e creerà un clima nuovo che aiuterà anche nella distribuzione degli aiuti. Tornare alla normalità, alla vita ordinaria non si potrà ancora perché la situazione è disastrosa – conclude – ma è necessario cominciare a ripensarla”.

    “L’accordo tra Hamas e Israele riaccende la speranza nella popolazione locale. Questa mattina ho incontrato tante persone qui a Gerusalemme e tutti desiderano ripartire da questa notizia. Sappiamo bene che il cammino verso la pace è ancora lungo ma, come tutti i cammini, è fatto di passi. Questo di oggi è sicuramente un passo in avanti, un segno positivo che lascia spazio ad altri futuri”. Così il Custode di Terra Santa, padre Francesco Ielpo, commenta al Sir l’accordo raggiunto in Egitto tra Hamas e Israele. A Gaza, nonostante siano ancora in corso bombardamenti, la notizia è stata accolta con festeggiamenti in strada, balli e canti, come mostrano molti video che circolano in rete. “Siamo felici per la liberazione degli ostaggi e per i loro familiari, per il rilascio dei prigionieri e per la popolazione di Gaza che avrà, speriamo presto, la possibilità di ricevere nuovi e importanti aiuti umanitari”, dice ancora padre Ielpo, per il quale “questo passo riaccende non solo la speranza per la comunità locale ma invita anche quella cristiana internazionale a riprogrammare i pellegrinaggi in Terra Santa. Abbiamo bisogno della presenza dei pellegrini perché sono uno strumento di pace, di incontro e di dialogo”.

    I punti chiave dell’accordo

    Prima fase. L’accordo raggiunto comprende, in questa prima fase, il ritiro dell’esercito israeliano e il rilascio dei 20 ostaggi ancora vivi (28 sarebbero quelli morti, ndr.), forse già in questo fine settimana. Secondo Hamas, verranno liberati 20 ostaggi in cambio di 1950 prigionieri palestinesi, di cui 250 condannati all’ergastolo.

    AgenSIR/red

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