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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2025)
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  • Il Papa: "Che sia un Sinodo di franchezza senza dicerie"

    È il terzo Sinodo presieduto da Francesco ed è un Sinodo sui giovani. Bergoglio ci tiene particolarmente e nel suo discorso di oggi pomeriggio in apertura del Sinodo dedicato alle nuove generazioni, lo specifica fin dalla prime battute rivolgendosi ai 266 padri sinodali convenuti a Roma e alla delegazione dei 36 ragazzi presente tra gli uditori in aula: “Entrando in quest’aula per parlare dei giovani, si sente già la forza della loro presenza che emana positività ed entusiasmo, capaci di invadere e rallegrare non solo quest’aula, ma tutta la Chiesa e il mondo intero. Ecco perché non posso cominciare senza dirvi grazie!”.

    Ma il Sinodo è pure un processo aperto. È Francesco ad avere messo a tema questa dinamica, un aspetto fondamentale per capire che chi oggi siede in aula sinodale e sono soprattutto i vescovi, di fatto fa parte del processo di coinvolgimento iniziato molto prima e che in quasi due anni ha coinvolto nel sondaggio online, con i 300 delegati giovanili del presinodo di marzo 2018 e con i 15 mila collegati con loro via social media, il maggior numero di fedeli (ma anche persone semplicemente di buona volontà) possibile.

    Per il Papa “vale la pena di aggrapparsi alla barca della Chiesa  che, pur attraverso le tempeste impietose del mondo, continua ad offrire a tutti rifugio e ospitalità; vale la pena di metterci in ascolto gli uni degli altri; vale la pena di nuotare controcorrente e di legarsi ai valori alti: la famiglia, la fedeltà, l’amore, la fede, il sacrificio, il servizio, la vita eterna. La nostra responsabilità qui al Sinodo è di non smentirli, anzi, di dimostrare che hanno ragione a scommettere: davvero vale la pena, davvero non è tempo perso!”.

    E Francesco continua:

    il Sinodo che stiamo vivendo è un momento di condivisione. Desidero dunque, all’inizio del percorso dell’Assemblea sinodale, invitare tutti a parlare con coraggio e franchezza, cioè integrando libertà, verità e carità”.

    “Al coraggio del parlare deve corrispondere l’umiltà dell’ascoltare - dice ancora il Papa - il Sinodo dev’essere un esercizio di dialogo, anzitutto tra quanti vi partecipano”.

    Poi sottolinea un principio già espresso nelle due assemblee sinodali dedicate alla famiglia: “Vi invito a sentirvi liberi di considerare quanto avete preparato come una bozza provvisoria aperta alle eventuali integrazioni e modifiche che il cammino sinodale potrebbe suggerire a ciascuno”.

    Per il Papa il Sinodo è anche “un esercizio ecclesiale di discernimento. Franchezza nel parlare e apertura nell’ascoltare sono fondamentali affinché il Sinodo sia un processo di discernimento”.

    “Il discernimento – puntualizza il Papa - non è uno slogan pubblicitario, non è una tecnica organizzativa, e neppure una moda di questo pontificato, ma un atteggiamento interiore che si radica in un atto di fede”.

    “Un primo passo nella direzione dell’ascolto – dice il Papa - è liberare le nostre menti e i nostri cuori da pregiudizi e stereotipi: quando pensiamo di sapere già chi è l’altro e che cosa vuole, allora facciamo davvero fatica ad ascoltarlo sul serio".

    "Il clericalismo -prosegue Bergoglio- è una perversione ed è radice di tanti mali nella Chiesa: di essi dobbiamo chiedere umilmente perdono e soprattutto creare le condizioni perché non si ripetano”.

    Il Papa conclude il suo discorso ai Padri Sinodali: “Che il Sinodo risvegli i nostri cuori! Il presente, anche quello della Chiesa, appare carico di fatiche, di problemi, di pesi. Ma la fede ci dice che esso è anche il kairos in cui il Signore ci viene incontro per amarci e chiamarci alla pienezza della vita”.

    Tra gli eventi che nel frattempo prendono forma in queste ore ci sarà un incontro, sabato pomeriggio, nell'aula Paolo VI a Roma tra i padri sinodali e i giovani, affinché la loro voce sia ulteriormente presente anche in questa fase del processo sinodale.

    Due padri sinodali svizzeri

    Ricordiamo che ci sono due padri sinodali svizzeri presenti al Sinodo: il vescovo Alain De Raemy che rappresenta la Conferenza dei vescovi svizzeri e il ticinese Abate Mauro Lepori, abate generale dell'Ordine cistercense, eletto dall’Unione dei Superiori generali degli ordini religiosi del mondo.

    fonte: acistampa/red

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