Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
Advertisement
  • I nostri missionari con i ragazzi di una scuola di Haiti

    Il primo Natale da missionari dei coniugi ticinesi Pron ad Haiti, tra miseria e conflitti sociali

    Sono ad Haiti da qualche giorno e lì hanno trascorso il loro primo Natale da missionari, Sebastiano e Maria Laura Pron, i due giovani coniugi ticinesi, insegnante lui, medico lei, volontari con un impegno di due anni nel progetto della diocesi di Lugano, coordinato dalla Conferenza missionaria della Svizzera italiana, ad Anse-à-Veau/Miragoâne, nell’isola caraibica.  Haiti è uno dei Paesi più poveri al mondo, oltre il 70% della popolazione guadagna meno di 2 dollari al giorno, si verificano ripetute catastrofi naturali e domina la corruzione. La situazione politica è instabile, la gente non ha di che vivere. Proteste in piazza e nelle strade si sono verificate, ad intermittenza, durante tutto il 2019, accentuandosi a fine agosto e continuando fine a fine novembre. Già da inizio anno ci sono stati dei tentativi di dialogo tra governo e opposizione, senza risultati. Si sono fatte sentire anche pressioni internazionali (USA, Unione Europea), che tuttavia non hanno sortito effetti positivi. Durante il mese di dicembre la situazione generale si è un po’ calmata, anche perché la povera gente è stanca e disillusa. Il clima è però di calma apparente; nuove svolte sono attese per metà gennaio. La Conferenza Episcopale Haitiana è, da tempo, impegnata in prima linea sia per favorire il dialogo che per sostenere il popolo e i più deboli. I vescovi dell’isola recentemente hanno scritto un messaggio, chiedendo ai politici delle risposte concrete.  Sebastiano e Maria Laura sono partiti comunque, nonostante queste tensioni, fiduciosi nella loro missione. Ad Haiti hanno trovato Francisco Fabres, che, assieme a Nicola Di Feo e a Nicole Agustoni (già rientrati in Ticino), ha iniziato il progetto nel 2017. 
     
    Come siete stati accolti e cosa avete trovato ad Haiti?
    «Abbiamo trovato soprattutto una calorosa accoglienza da parte dell’équipe con cui lavoreremo, della comunità dove abitiamo e di tante altre persone della Diocesi di Anse-à-Veau/Miragoâne. Molte persone ci hanno mostrato la loro riconoscenza per la scelta e la determinazione di partire, sapendo di arrivare in un paese ferito, che sta cercando di rimettersi in piedi dopo l’ennesima crisi vissuta negli scorsi mesi a causa del cosiddetto “pays lock”, ovvero il blocco totale di qualsiasi attività statale, economica e di trasporti in tutto il paese, attuato come arma di protesta contro l’attuale governo. Questa protesta ha peggiorato la condizione della gente, soprattutto nelle campagne, da sempre abbandonate dallo Stato, ed ora in una situazione peggiore perché per 3 mesi – a causa della crisi generale – sono venuti a mancare servizi e trasporti e quindi il già misero guadagno di qualche gourdes (moneta locale) è sparito».
     
    Questo è il vostro primo Natale da missionari. Come lo avete trascorso?  

     «Qui non si vedono decorazioni luccicanti e

    supermercati straboccanti, la gente semplicemente sopravvive e spera di poter

    mettere in tavola un piatto di riso e fagioli. Con alcune persone molto

    impegnate in parrocchia abbiamo visitato le famiglie più povere di questa zona

    rurale (comune di Paillant), portando qualche bene di prima necessità, che in

    questi ultimi mesi si è fatto sempre più raro trovare nei negozi». 
     

    Come vi siete inseriti nel progetto educativo che è lo scopo della vostra

    presenza ad Haiti?  

     «La maggioranza delle scuole, dopo la chiusura forzata a causa della grave crisi sociale e politica, trascorsa l’Epifania riaprirà. Altre scuole, in zone più discoste dai centri cittadini e quindi più distanti dagli scenari delle proteste, hanno già riaperto ma hanno concesso agli allievi solo pochi giorni di vacanza per recuperare le lezioni perse. A gennaio 2020 potremo cominciare a pianificare l’attività con i professori per portare avanti il progetto educativo e allo stesso tempo, continuare a visitare e conoscere le strutture sanitarie del territorio, per capirne i bisogni e quindi valutare in che modo appoggiarle».

    I missionari ticinesi hanno un blog in cooperazione con Caritas Ticino dal quale aggiornano costantemente sugli sviluppi del progetto ad Haiti.

    Cristina Vonzun

    News correlate

    «Cuore di bimbi»: 20 anni di speranza e 2’726 vite salvate grazie a Mission Bambini

    In 20 anni il programma «Cuore di bimbi» della Fondazione Mission Bambini ha permesso di operare al cuore 2’726 bambini nei Paesi in via di sviluppo. A Lugano, una mostra fotografica celebra l’impegno dei medici volontari e le storie di speranza dei piccoli pazienti salvati.

    Haiti: Nadia e Sandro Agustoni i due nuovi volontari della diocesi di Lugano

    Questa sera, venerdì 1° ottobre (ore 20), durante la Veglia missionaria nella chiesa della Sacra Famiglia a Locarno, Sandro e Nadia Augustoni riceveranno il mandato missionario dal vescovo Lazzeri.

    Il volontario della Diocesi di Lugano ad Haiti, Nicola Di Feo, torna in Ticino

    Partito dalla Svizzera italiana un anno e sei mesi fa rientra a casa definitivamente il volontario della Diocesi di Lugano che con altri due colleghi ha lavorato ai primi passi del progetto educativo nato dalla collaborazione tra la Diocesi elvetica e quella haitiana di Anse-à-Veau Miragoâne.

    Progetto della Diocesi di Lugano ad Haiti: si formano nuovi docenti

    Francisco e Nicola, i volontari ticinesi inviati ad Haiti per il progetto educativo sostenuto dalla Chiesa luganese in collaborazione con la Chiesa cattolica locale stanno esplorando un territorio montano periferico. "Bella gente, si respira tutta la forza e l’umiltà dei contadini di montagna! Ci sono 13 scuole parte del progetto, alcune sono ridotte, dopo l’uragano del 2016, a 4 assi di legno e qualche panca", racconta Nicola Di Feo.

    Haiti sempre più nel cuore dei ticinesi

    Tre buone notizie per il progetto missionario diocesano ad Haiti: una buona raccolta fondi, un container di materiale in partenza la prossima settimana e la tanto attesa automobile dei cooperanti finalmente sdoganata.

    Puntata di Caritas Tv dedicata ai missionari ticinesi ad Haiti

    Il servizio illustra il progetto, le motivazioni dei volontari, le indicazioni del Vescovo Valerio e quelle della CMSI. Imperdibile!

    News più lette