Migliaia di persone si sono ritrovare oggi a Mosca per i funerali del leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny. Non era un santo Navalny, passato anche attraverso posizioni politiche discutibili in passato. Di certo per molti è stato un martire della libertà, un uomo capace di "sacrificare se stesso per gli altri e non far sacrificare gli altri per se stesso", come ha detto una voce raccolta dai media al funerale di oggi, di cui si è letto un po' ovunque
Un rito di 20 minuti
Nella chiesa ortodossa dell’icona della Madre di Dio “Lenisci i miei dolori” a Maryino, nel sud-est di Mosca, il rito funebre è durato solo 20 minuti ed è stato celebrato dal rettore della chiesa, padre Anatoly Rodionov. Il prete, secondo alcune fonti, avrebbe ricevuto l’ordine dal Patriarcato di “ridurre tutto al minimo indispensabile”, per evitare l’ingresso di troppe persone in chiesa. Nella tradizione ortodossa, infatti, il funerale avviene a bara aperta e, secondo Novaya Gazeta, non più di 300 persone sono riuscite a dire addio a Navalny.
Attorno al perimetro della Chiesa una grande folla di persone, prima silenziose e poi hanno iniziato a scandire: “Tu non hai avuto paura, noi non abbiamo paura”. Dopo i funerali, la bara è stata traportata al cimitero di Borisov dove Aleksei Navalny è stato sepolto. Un lungo fiume di migliaia di persone si è diretto al cimitero, scandendo “Navalny” o ancora “Grazie Aleksei”. La bara con il corpo di Alexei Navalny è stata calata nella tomba al ritmo della musica di Frank Sinatra “My Way”. Una folla enorme fuori dal cimitero in attesa di poter entrare a rendergli omaggio.
“Molti sono venuti apposta a Mosca da altre città e regioni”, ha scritto sul suo profilo lo storico Andrey Zubov. “Ne avevi riuniti tanti, quando eri ancora tra noi, caro Alexey. Oggi hai riunito tutta la Russia!”. Cordoni di polizia in diversi punti: cominciano a girare notizie (da verificare) di fermi. Il canale youtube Aleksei Navalny che ha seguito in diretta la giornata, ha registrato quasi un milione di visualizzazioni.
Fonte: agenziasir/red
