Consenso Cookie

Questo sito utilizza servizi di terze parti che richiedono il tuo consenso. Scopri di più

Vai al contenuto
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
Advertisement
  • La preghiera del Papa per i morti nella tragedia di Seul

    Dopo aver recitato l’Angelus domenica 30 ottobre dalla finestra del palazzo apostolico papa Bergoglio ha voluto ricordare tre fatti di cronaca di questi giorni: le “vittime dell’attentato terroristico che a Mogadiscio ha ucciso 100 persone, tra cui anche bambini. Dio converta i cuori dei violenti”. Poi in Corea del Sud la tragedia accaduta a causa della folla ad una festa di Halloween. “Preghiamo per i morti a Seul per le tragiche conseguenze di una improvvisa calca della folla". Da ultimo come sempre un pensiero alla guerra nell'Europa dell'Est "Non dimentichiamo nella preghiera la martoriata Ucraina e preghiamo per la pace. Non stanchiamoci di farlo”, ha sottolineato il Papa.

    La riflessione dedicata al vangelo del giorno

    "Pur essendo un peccatore “Zaccheo vuole vedere Gesù. Nella sua bassezza, sente il bisogno di cercare un altro sguardo, quello di Cristo. Ancora non lo conosce, ma aspetta qualcuno che lo liberi della sua condizione, che lo faccia uscire dalla palude in cui si trova. Questo è fondamentale: Zaccheo ci insegna che, nella vita, non è mai tutto perduto. Sempre possiamo fare spazio al desiderio di ricominciare, di ripartire, di convertirci”. Così Papa Francesco questa mattina introducendo la preghiera dell’Angelus domenicale.

    Ad aiutare Zaccheo – ha osservato il Papa – è “lo sguardo di Gesù. Egli è stato inviato dal Padre a cercare chi si è perduto; e quando arriva a Gerico, passa proprio accanto all’albero dove sta Zaccheo”. Per vedere Zaccheo Gesù “deve alzare lo sguardo: significa che guarda Zaccheo dal basso. Questa è la storia della salvezza: Dio non ci ha guardato dall’alto per umiliarci e giudicarci; al contrario, si è abbassato fino a lavarci i piedi, guardandoci dal basso e restituendoci dignità. L’incrocio di sguardi tra Zaccheo e Gesù sembra riassumere l’intera storia della salvezza: l’umanità con le sue miserie cerca la redenzione, ma anzitutto Dio con misericordia cerca la sua creatura per salvarla”.

    Lo sguardo di Dio – ha sottolineato ancora il Pontefice - non si ferma mai al nostro passato pieno di errori, ma guarda con infinita fiducia a ciò che possiamo diventare. Gesù ci guarda sempre con amore: come con Zaccheo ci viene incontro, ci chiama per nome e, se lo accogliamo, viene a casa nostra. Noi cristiani dobbiamo avere lo sguardo di Cristo, che abbraccia dal basso, che cerca chi è perduto, con compassione. Questo è, e dev’essere, lo sguardo della Chiesa, sempre”.

    fonte: acistampare

    News correlate

    Papa: in miglioramento

    Lo annuncia il 4 aprile la Sala Stampa della Santa Sede che comunica che domenica 6 aprile l'Angelus potrebbe svolgersi in maniera differente rispetto a quanto vissuto fino ad ora, durante la malattia del Papa. Nessuna comunicazione riguardo ai riti della Settimana Santa.

    Angelus: Il Papa si affaccia dal Gemelli tra emozione e fatica

    Le prime immagini di Bergoglio dopo la lunga degenza mentre saluta i fedeli e li benedice dalla finestra dell'ospedale romano. Nel pomeriggio del 23 marzo il rientro in Vaticano per una convalescenza di due mesi. Tanta l'emozione della gente nel rivedere il Papa.

    Francesco: vicino ai malati, fragili come me. Grazie bambini, il Papa vi vuole bene

    Nel testo dell'Angelus preparato dal Pontefice, Francesco ricorda che nella malattia nulla può impedire di amare e pregare, esorta a guardare chi è accanto nella prova, riflesso della luce di Dio.

    Il Papa: mai negare la Shoah, debellare l’antisemitismo. Cessino le ostilità in Sudan

    Francesco a fine Angelus chiede, alla vigilia della Giornata della Memoria, che mai si dimentichi l'Olocausto e esorta ad educare i giovani ad "avere un cuore aperto a tutti".

    Francesco: aprire finestre di luce nelle notti più oscure dell'umanità

    Il Papa, all’Angelus domenicale della vigilia della celebrazione dell’Epifania, invita gli uomini a fare il primo passo per uscire dalle difficoltà e a imitare il Signore per ritrovare la luce in un tempo in cui “c’è bisogno di speranza e di pace”.

    Il Papa: in famiglia non teste basse sul cellulare ma aperte al dialogo

    Il Pontefice all’Angelus si sofferma sulla Famiglia di Nazaret, un modello che ci insegna a comprendere il valore dell’ascolto reciproco. “Una famiglia che non comunica - sottolinea Francesco - non può essere una famiglia felice”

    News più lette