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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 dicembre 2025)
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  • L’associazione «CIEL Kenya» fondata dalla giovane Elisa Beretta di Gordevio

    «È un desiderio che Elisa ha sempre avuto, sin da piccola: aiutare e mettersi a disposizione della popolazione africana è il suo sogno da sempre». Così mamma Maria ci racconta, con semplicità, quella che con il tempo, da semplice intuizione, si è trasformata per la giovanissima Elisa Beretta, oggi 23enne di Gordevio in Vallemaggia, in un progetto vero e proprio di vita, culminato nel 2022 con la fondazione dell’associazione «CIEL Kenya». «Ho iniziato a sentire dentro di me questa chiamata già alle scuole elementari. La nostra docente era stata volontaria in Burkina Faso e ci aveva mostrato diverse foto della sua esperienza. Inoltre, il coro “Voce amica”, di cui allora facevo parte, aveva adottato proprio in quegli anni una bambina a distanza, che ho subito sentito mi sarebbe piaciuto tanto incontrare», ci racconta Elisa stessa da noi contatta in queste ore. Poi un giorno, nella casa anziani di Gordevio, un altro decisivo incontro, con suor Rose Wangui, originaria del Kenya e a sua volta desiderosa di fornire un aiuto ai propri concittadini. È il 2017 quando Elisa, incoraggiata da questo incontro provvidenziale, decide di prendere l’aereo per il suo primo viaggio proprio nella regione kenyota, a Dundori, per concretizzare il proprio sogno e constatare di persona bisogni e necessità della popolazione locale. Accolta nella scuola locale di S. Cecilia, si mette a disposizione per trascorrere del tempo con i suoi giovani studenti, attraverso i quali impara a sua volta a conoscere il territorio. In un secondo viaggio, conosce invece la realtà della «Davis Academy», altra scuola a Dundori bisognasa di aiuto. «Il grande problema del Kenya, ci spiega, è la scolarizzazione a partire dalla scuola media. Vi sono tantissime scuole primarie, mamancano le strutture per garantire una continuità negli studi, nello specifico delle scuole medie, su cui, ancora oggi, il governo investe poco». Consapevole delle necessità, Elisa inizia a prestare come può i primi aiuti: raccogliendo fondi in Ticino con la vendita di prodotti realizzati con le proprie mani, riesce a finanziare serbatoi per l’acqua, sostenere i costi per le cure di una signora malata, creare posti letto per gli studenti. Fino a quando, nel 2018, lo stesso villaggio di Dundori viene colpito da una terribile alluvione che porta al crollo di una diga, lasciando molti giovani senza genitori. «Ho capito che era davvero giunto il momento di fare qualcosa di concreto e che durasse nel tempo, ad esempio proprio costruire una scuola secondaria», sottolinea. Il progetto, non certo arrestatosi, è oggi in pieno divenire, anche grazie alla successiva fondazione dell’associazione «CIEL Kenya»: «Poco più di un mese fa ci è giunto l’atto di proprietà del terreno, acquisto che ci ha impegnato in questi anni, resi difficili dalla pandemia. Ora ci manca solo la licenza edilizia e potremo incominciare ». A sostenere Elisa, oggi vi sono circa 150 soci, con cui l’associazione mantiene un contatto costante. In tutto serviranno 400'000 franchi. Ma, aggiunge Elisa, «non ci impegniamo solo nella raccolta fondi. Dallo scorso anno organizziamo anche corsi per volontari. Quest’estate tornerò a Dundori per la quinta volta, accompagnata da altre tre persone. CIEL Kenya è un acronimo che racchiude i valori per noi più importanti: condivisione, impronta, educazione, luce. Il concetto di impronta, in particolare, allude a quella traccia indelebile che può lasciare nel cuore un viaggio in Kenya, come è successo a me. Credo molto, a questo proposito, nelle parole di Teresa di Calcutta: non arrendersi mai perché i veri cambiamenti si attuano a piccoli passi».

    L’esperienza di Elisa è stata anche raccontata nel volume autobiografico «Spicchi di speranza», che può essere richiesto all’associazione: info@cielkenya.ch. Per info e donazioni cielkenya.ch. (LQ)

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