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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (11 dicembre 2025)
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  • La marcia di Pasqua nel 2018

    Marcia a Berna: “Esportiamo la pace e non la guerra”

    Sotto lo slogan “Esportiamo la pace piuttosto che la guerra”, la 17esima marcia di Pasqua, svoltasi a Berna e alla quale hanno partecipato un migliaio di persone, ha denunciato l’incoerenza della Svizzera per quanto riguarda l’esportazione delle armi. I manifestanti si sono incamminati lungo il fiume Aar per poi raggiungere il centro di Berna e riunirsi davanti alla cattedrale. La Svizzera è, a livello pro capite, il quarto più grosso esportatore d’armi al mondo, sottolineano gli organizzatori, provenienti da organizzazioni pacifiste e da ambiti ecclesiali. Ufficialmente la Svizzera cura la sua reputazione umanitaria, ma, nei fatti, non ha alcun controllo sulle armi che esporta all’estero. Queste armi vengono utilizzate non solo nelle guerre dichiarate, ma anche nei conflitti civili, nella repressione e intimidazione degli oppositori.

    La Svizzera deve cessare immediatamente l’esportazione di materiale bellico. Essa dovrebbe esportare solo ciò che contribuisce al benessere della popolazione, favorendo la pace, hanno sottolineato i manifestanti. Lo scorso anno l’esportazione di armi ha fruttato 509 milioni di franchi alle imprese svizzere.

    A giugno 2018, una decisione del Consiglio federale indicante che era pronto ad accettare l’esportazione delle armi in paesi con conflitti interni se non c’erano ragioni per credere che le armi sarebbero state utilizzate in conflitti aveva suscitato forti reazioni nella classe politica. In mancanza del sostegno, il Consiglio federale era tornato sulla sua decisione a fine ottobre. Questo episodio ha favorito il lancio di un’iniziativa popolare contro l’esportazione delle armi in paesi con conflitti civili in corso.

    La tradizione delle marce pasquali risale agli anni '60, quando i movimenti pacifisti si schierarono contro il nucleare. Nel 2003, dopo l’invasione americana in Irak, la tradizione è stata rinnovata a Berna. È sostenuta da più di 30 organizzazioni politiche ed ecclesiastiche.

    (fonte: cath.ch)

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