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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (15 dicembre 2025)
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  • La Cattedrale di Lugano

    Sacerdote indagato per abusi. La Curia: "Nessuna misura presa in questi mesi per non interferire con la giustizia"

    Come reso noto in queste ore dai media, la vicenda del prete, docente al collegio Papio di Ascona e cappellano dello stesso istituto, indagato per reati di natura sessuale, ha suscitato alcuni interrogativi dal punto di vista procedurale.

    Un'interpellanza in particolare del Movimento per il socialismo ha evidenziato, come riporta La Regione, tre interrogativi: quanto tempo sia passato dalla segnalazione fatta all'autorità ecclesiale e la segnalazione all'autorità giudiziaria; in cosa è consistito l'esame della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale; e la proposta di modificare l'articolo 7 della legge sulla Chiesa cattolica, chiedendo una segnalazione immediata di questi casi.

    A questo proposito, giungono in queste ore alcuni chiarimenti da parte della Curia vescovile, che ritiene necessario, prioprio "alla luce di alcuni articoli apparsi nelle ultime ore", "fornire alcuni elementi utili a far chiarezza sui fatti antecedenti il fermo del Presbitero diocesano attualmente sotto indagine, atteso che sugli sviluppi della stessa nulla sa per il momento".

    "La notizia, giunta nel mese di febbraio all’Amministratore apostolico, consisteva nel disagio di una persona, adulta al momento dei fatti, in particolare per alcuni approcci inadeguati da parte del presbitero nei suoi confronti e forse nei confronti anche di un minorenne", sottolinea il comunicato. "È quindi stata interpellata una delle due persone di contatto attive nella Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale, con lo scopo di accompagnare il segnalante a condividere i fatti da lui vissuti e aiutarlo a decidere se deporre denuncia. Dopo un periodo di riflessione la persona ha deciso di denunciare, con pieno consenso e fattiva collaborazione, e immediatamente a inizio aprile il caso è stato portato all’attenzione del Ministero pubblico. È quindi iniziato il lavoro di competenza delle autorità giudiziarie, che ha portato nel mese di agosto al fermo del Presbitero coinvolto. Per non interferire nell’accertamento della verità e rischiare l’inquinamento delle prove, nel periodo intercorso tra la segnalazione e il fermo, non è stata attuata alcun tipo di misura nei confronti del Presbitero".

    (red)

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