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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (16 dicembre 2025)
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  • Il cardinale Walter Kasper

    Benedetto XVI, cardinale Kasper: "Santo subito? In cielo non c'è l'alta velocità"

    Contrapporre Benedetto XVI e Francesco non ha senso, perché dal punto di vista teologico erano "molto più vicini di quanto si creda", e il segretario particolare di Ratzinger, che in questi giorni sta esternando critiche disparate nei confronti di Bergoglio, farebbe meglio "a tacere". Francesco, da parte sua, non ha nessuna intenzione di rinunciare: lo farà senza problemi in caso di impedimento medico grave, ma, come ha detto egli stesso, "non si governa con le gambe, ma con la testa", e già guarda al Giubileo del 2025. Sono le riflessioni che il cardinale Walter Kasper, collega di Ratzinger nelle università tedesche, poi vescovo di Stoccarda e 'ministro' per l’ecumenismo prima di Giovanni Paolo II poi di Benedetto XVI, affida a Repubblica. Boccia l’idea che il Papa emerito sia dichiarato 'santo subito' ("Non si va in cielo con treno ad alta velocità"), esprime perplessità sulla scelta di adottare il titolo di 'Papa emerito' (sarebbe più adatto "vescovo emerito di Roma"), e ritiene che lo scontro tra "cosiddetti progressisti e cosiddetti conservatori", nella Chiesa, possa trovare una sintesi nel sinodo globale indetto da Papa Francesco: "Ognuno ha la sua convinzione ma si deve anche rispettare l’altro, dialogare". Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, spiega, "sono personalità diverse, vengono da culture diverse, l’uno proveniva da una cultura europea l’altro da una cultura latino-americana, questo è chiaro, ma sotto l’aspetto teologico erano molto più vicini di quanto si creda. Papa Francesco ha spesso citato Benedetto, ha avuto con lui rapporti amichevoli. Non bisogna trovare altre differenze, e il fatto che tra i due ci fosse una differenza di accenti è assolutamente normale".

    Fonte: www.adnkronos.com

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