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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (12 dicembre 2025)
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  • È Pasqua per tutti

    di Gino Driussi

    Quest’anno tutte le Chiese cristiane commemorano il 1700.o anniversario del primo Concilio ecumenico, quello tenutosi nel 325 a Nicea (oggi Iznik, in Turchia), su convocazione dell’imperatore Costantino I. Tra le numerose decisioni, quel Concilio fissò i criteri per stabilire la data della Pasqua, in vigore ancora oggi: deve cadere la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera. Siccome le Chiese d’Occidente usano il calendario gregoriano (introdotto nel 1582 da papa Gregorio XIII) e le quelle d’Oriente sono rimaste fedeli – almeno per quanto riguarda la Pasqua – al calendario giuliano, le due date raramente coincidono, il che da molti è considerato uno scandalo.

    Provvidenzialmente è il caso proprio quest’anno e in occasione di questa significativa concomitanza è tornata d’attualità la questione – di grande importanza per l’ecumenismo – di trovare una data che permetta a tutti i cristiani di celebrare la Pasqua lo stesso giorno. Tra i responsabili delle Chiese cristiane troviamo in prima linea, a questo proposito, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, pastore Jerry Pillay, il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e papa Francesco. Proprio in occasione dei vespri tenuti lo scorso 25 gennaio a San Paolo fuori le Mura, a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il pontefice ha rinnovato il suo appello affinché questa coincidenza serva da richiamo a tutti i cristiani a compiere un passo decisivo verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua, una data che la Chiesa cattolica è disposta ad accettare.

    Dopo quella di quest’anno, la prossima Pasqua celebrata lo stesso giorno da tutti i cristiani sarà il 13 aprile 2031. Un piccola curiosità: se nulla cambierà, non ci sarà più nessuna concomitanza tra il 2099 e il 2900, ossia per ben 801 anni!

    Il messaggio della CLCCT

    In un messaggio per la Pasqua 2025, la Comunità di lavoro delle Chiese cristiane nel Canton Ticino (CLCCT) afferma che la coincidenza di quest’anno «è motivo di gioia e di speranza e ci ricorda che ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che ci divide».

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