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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (13 dicembre 2025)
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  • A Mendrisio grandi numeri per le processioni storiche per rivivere la Passione Cristo

    270 figuranti al giovedì Santo, 700 quelli del venerdì Santo e 200 persone dietro le quinte, tra cui «molti giovani, che aderiscono di anno in anno con sempre più entusiasmo, anche grazie all’ottimo contatto che abbiamo instaurato con le scuole». Sono queste le cifre, testimonianza di un’adesione ancora più entusiasta degli scorsi anni, per le storiche processioni di Mendrisio, che il Giovedì e il Venerdì Santo torneranno dopo 400 anni a offrire una manifestazione dal 2019 tutelata anche dall’Unesco.

    «Quella del giovedì è una sacra rappresentazione a carattere popolare, nella quale i personaggi non recitano un testo, ma sfilano lungo le vie del centro storico simulando il percorso verso il Calvario», sottolinea per l’omonima Fondazione, Nadia Fontana Lupi. 

    Il venerdì, invece, «si assiste al rito della sepoltura di Cristo, quello che la tradizione ha definito il funerale notturno di Gesù, accompagnato dalla Madre addolorata. Bisogna curare tutto, ogni minimo dettaglio. E questo perché siamo di fronte non solo a un evento religioso, ma, in senso più ampio spirituale: qualcosa che ti raggiunge e ti colpisce anzitutto per l’atmosfera, i volti interessati di coloro che guardano, la recitazione sentita di chi interpreta». Una tradizione antica, legata alla Spagna del XVI secolo, che rivive a Mendrisio grazie alla collaborazione di tutti: «Diamo naturalmente, a seconda del ruolo, delle indicazioni di massima sulle caratteristiche fisiche, altezza o età. Ma può davvero partecipare chiunque», sottolinea Lupi.

    Tra tradizione e modernità, negli ultimi anni l’evento ha assunto anche sembianze nuove e inedite, al passo con i tempi anche da un punto di vista tecnologico: «L’iscrizione nella lista dei beni culturali immateriali dell’Unesco è stato un grande traguardo – le processioni sono gli unici beni immateriali ticinesi iscritti – che ci ha però investiti anche di compiti comunicativi nuovi. Come l’anno scorso avevamo filmato i nostri interpreti raccogliendo le loro testimonianze, quest’anno abbiamo prodotto un video nelle lingue nazionali, con l’intento di far conoscere il più a fondo possibile gli aspetti meno noti dell’evento». L’auspicio? «Che si capisca che è un bene immateriale culturale che vive e che possiamo tramandare, a patto di comprenderne davvero la valenza: storica, culturale, spirituale». 

    Il vescovo Alain sarà inoltre presente alla rappresentazione del venerdì santo.

    (LQ)

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